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Caos Palermo Calcio, è corsa contro il tempo: Foschi a caccia di investitori, Zamparini convoca i legali

BELLUNO, ITALY - JULY 19:  Maurizio Zamparini and Sport Director Rino Foschi look on at the US Citta' di Palermo training camp on July 19, 2018 in Belluno, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Il direttore dell'area tecnica del Palermo Rino Foschi sarebbe volato a Milano "per salvare il salvabile": la situazione

Mediagol7

E' caos in casa Palermo.

"Il Palermo è già formalmente fuori dal calcio italiano professionistico e dal prossimo campionato, a meno di salvataggi da parte della Figc con un cambio in corsa e retroattivo delle regole federali". E' questa la notizia pubblicata questa mattina da Marco Bellinazzo, che ha provato a fare il punto della situazione relativo al discusso passaggio di proprietà del Palermo Calcio da Maurizio Zamparini alla Sport Capital Group. Una cessione che di fatto presenta più ombre che luci.

Secondo il noto esperto di calcio e finanza, inoltre, con le regole attuali sui passaggi di proprietà, il club di viale del Fante non potrebbe iscriversi al prossimo campionato (Serie A o Serie B) senza salvataggi da parte della Figc con la concessione di un nuovo termine.

Una situazione che potrebbe portare a risvolti tutt'altro che positivi. Per questo motivo, come informa il 'Sole 24 ore', Rino Foschi sarebbe volato a Milano "per salvare il salvabile". Il direttore dell'area tecnica del Palermo si starebbe muovendo per scongiurare il peggio.

"Non tanto perché abbia ancora due giorni a disposizione prima della chiusura del mercato invernale, quanto perché è lui a cercare nuovi investitori per la società. Per conto di chi, ufficialmente, non si sa. Non lo sanno nemmeno i soggetti a cui è stato chiesto un aiuto quasi disperato, bloccati proprio da questa situazione di incertezza all’interno del club rosanero. Formalmente la nuova proprietà fa riferimento a Sport Capital Group, dunque a tutto il gruppo che si è insediato nel management di viale del Fante, ma di fatto la controllante del Palermo risulta essere inattiva. Anche per questo motivo Zamparini ha convocato i suoi legali nella residenza di Aiello del Friuli, dove attualmente si trova agli arresti domiciliari. Il timore? Quello di aver subito un raggiro, visto che all’interno della società non è ancora entrato un euro e la scadenza del 16 febbraio incombe", si legge.

La scadenza del 16 febbraio, data entro la quale dovranno essere elargiti gli stipendi di dicembre e gennaio, rappresenta un vero e proprio bivio. In caso di non pagamento, scatterebbe il deferimento della Covisoc con relativa ipotesi di punti di penalizzazione comminati nel campionato in corso.

"Foschi, che ha curato in prima persona la vendita del difensore proprio per poter mettere soldi in cassa, ha avuto lì la prima avvisaglia negativa. Ecco dunque che ha ripreso i contatti con un gruppo di imprenditori locali, già avviati da Zamparini quando stava per chiudere con l’attuale management. Questa cordata è guidata da Alessandro Albanese, presidente di Sicindustria (che però non avrebbe un ruolo attivo nella vicenda), il quale a sua volta sembrava dovesse entrare nel consiglio di amministrazione del Palermo con la nuova gestione. Ha incontrato gli inglesi nel loro primo giorno in Sicilia e gli è stato prospettato l’ingresso nel board, con la possibilità di partecipare con una quota minoritaria. La risposta non è stata negativa, ma ha voluto vederci chiaro e alla fine è rimasto fuori, senza mai sapere chi fosse a capo di tutta la struttura.

Albanese è entrato in contatto con alcuni dirigenti della vecchia guardia del Palermo, per così definirli, nel tentativo di riprendere un colloquio interrotto mesi fa. Il problema è però lo stesso di dicembre: non si sa chi sia il reale proprietario del club. Si sa solo che a muoversi è un dirigente reduce dalla gestione Zamparini e che lo stesso Zamparini stia valutando se adire le vie legali nei confronti del gruppo con cui lo scorso 30 novembre ha messo nero su bianco un accordo per un preliminare di cessione della società", conclude.

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