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Budan su Palermo-Parma: “Spero in un pari. Caso nazionali? Zamparini sapeva…”

Budan su Palermo-Parma: “Spero in un pari. Caso nazionali? Zamparini sapeva…”

L'intervista al doppio ex di turno: domenica pomeriggio il match fra Palermo e Parma, valido per l'ottava giornata di Serie B.

Mediagol7

"Palermo-Parma per me è un po' la sfida del cuore. E un pareggio sarebbe la cosa migliore".

Lo ha detto Igor Budan, intervistato dal 'Giornale di Parma'. L'ex attaccante e team manager del Palermo si è espresso in vista della gara contro la squadra di Roberto D'Aversa, in programma domenica pomeriggio al 'Renzo Barbera'. A Parma, il classe '80, era arrivato nell'estate del 2006, realizzando venti gol in due stagioni. Poi, nel 2008, il trasferimento alla corte di Maurizio Zamparini, che ne deteneva già la metà del cartellino.

"Guarderò la partita con attenzione, domenica. Attenzione e curiosità. Sono diviso a metà e non è una risposta diplomatica. A Parma ho grandi ricordi ma anche a Palermo. Sono rimasto legato con società e tifoserie - ha dichiarato Budan -. Domenica ci sarà una squadra costruita per vincere la C e poi potenziata con giocatori d'esperienza. Per fare un campionato di alto livello in B in rapporto anche ad un budget equilibrato, magari con il sogno di arrivare alla promozione. Il Palermo è una squadra che aveva problemi in A e quindi, dopo la retrocessione, stanno dimostrando di avere carattere e forza. Al Parma servirà una grandissima prestazione per portare a casa qualcosa di importante e dimostrare di poter fare un campionato di alto livello. Sarà una partita interessante da vedere".

BILANCI -"Palermo e Parma per me hanno significato tantissimo. Si potrebbe raccontare tanto. Due percorsi importanti della mia crescita, calcistica ma anche umana. A Parma ho fatto i miei anni migliori, professionalmente parlando. Poi è nata la mia prima figlia. E a pensarci adesso sono anche un po’ pentito di essere andato poi al Palermo. Ma in quel momento mi sembrava la cosa migliore. Dopo è facile dire hai fatto bene o male. In quel momento il Parma era tornato in B, ho preferito restare in A anche per mantenere la Nazionale. Senza dimenticare che c’era stata un’offerta importante, per me ma anche per il Parma. Però erano entrambe due piazze importanti. Per questo sono rimasto legato tantissimo con entrambe".

CASO NAZIONALI -"Credo che ci sono delle regole e vanno rispettate. Regole che si conoscono prima dell'inizio del campionato. Questo non significa che un club deve vendere i suoi nazionali. Però bisogna essere consapevoli di queste regole che fanno parte del gioco. Quindi bisogna calcolare quante partite potranno saltare i nazionali e metterlo in preventivo. E poi decidere che fare. O si cambia la regole o si fa questa statistica e si decide", ha concluso l'ex rosanero.