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Baldini: “Non è detto che giocheremo col 4-2-3-1. Damiani da Serie A”. E su Almici…

Palermo

Le dichiarazioni dell'allenatore del Palermo, Silvio Baldini, alla vigilia del match di Serie C contro il Catanzaro

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Tempo di vigilia in casa rosanero. Il nuovo Palermo di Silvio Baldini si appresta a scendere in campo in quel di Catanzaro a distanza di oltre un mese dall'ultima volta in cui la formazione allora allenata da Giacomo Filippi uscì sconfitta da Latina. Domani sera allo stadio "Nicola Ceravolo" andrà in scena il big match valido per la ventitreesima giornata del Girone C di Serie C. A poco più di ventiquattro ore dal fischio d'inizio, il tecnico Baldini è intervenuto in conferenza stampa per analizzare la sfida contro la compagine di Vivarini. Di seguito, le dichiarazioni del nuovo coach del Palermo, subentrato a Filippi lo scorso 24 dicembre.

"Ho dei ragazzi straordinari e per bene, che ci tengono a migliorarsi. Sono soddisfatto, nonostante il Covid. Quando erano a a casa hanno lavorato e si sono poi presentati nelle condizioni giuste. Hanno capito che devono fare di più, le aspettative sono alte. I ragazzi hanno avuto comportamenti che mi hanno meravigliato. Modulo? Non è detto che giocheremo col 4-2-3-1. Abbiamo provato anche la difesa a 3, perché i ragazzi lo conoscevano già bene. A seconda della partita vedremo come giocare, ma questo non mi preoccupa perché c'è grande disponibilità dei giocatori. Damiani? In questo momento ha fatto solo due allenamenti, è normale che altri giocatori siano avvantaggiati rispetto a lui. Deve imparare a conoscere il gruppo e i suoi equilibri. Premiare un giocatore senza che si sia integrato non è corretto, ma se dovesse esserci bisogno lo impiegherò. Lui può giocare in Serie A, anche se l'Empoli non la pensa così. Ha la faccia da ragazzino ma non si tira mai indietro. Ha grande qualità tecnica, senso tattico e dà geometrie. Preferisco prendere giocatori che hanno già lavorato con me, che conosco o chi sono, come lavoro e cosa pretendo. La miglior soluzione per sostituire Almici è sempre in casa. Bisogna pensare al presente, ad Accardi e Doda che per me sono i migliori. Il direttore Castagnini mi ascolta, vede gli allenamenti e si adopera per fare il meglio. Se ci saranno occasioni di migliorare la squadra verranno colte, ma io devo pensare a ciò che ho".