serie b

Avellino-Palermo 1-3: non stuzzicate il Palermo! Blitz di forza al “Partenio” e reazione da grande squadra.

Mediagol2

PRIMO TEMPO - Rialzare immediatamente la testa dopo il tonfo interno contro il Cittadella. Questo il monito impartito in settimana ai suoi da Bruno Tedino.

Il Palermo è chiamato a reagire subito contro un avversario tutt'altro che malleabile.

L'Avellino, specie tra le mura amiche, è compagine ostica da affrontare.

Il tecnico rosanero apporta delle variazioni sostanziali all'undici iniziale che ha sbandato contro i veneti al "Barbera".

Nulla cambia tra i pali con Posavec confermato titolare, la linea difensiva ritrova l'antica formula con Cionek sul centro-destra, Struna riportato centrale di regia, Bellusci preferito a Szyminski sul centro sinistra. Corsie esterne presidiate da Rispoli sul versante destro e Aleesami sul binario mancino. A centrocampo torna dal primo minuto Gnahoré, Jajalo e Chochev completano il reparto. Coronado si riprende la scena a supporto di Nestorovski.

Embalo e Murawski, non in perfette condizioni fisiche, partono dalla panchina.

Novellino, ex di turno e tecnico navigato, propone un 3-5-2 con la temibile coppia Castaldo-Ardemagni a comporre il tandem offensivo.

Al minuto nove, Nestorovski prova addirittura a sorprendere Lezzerini con un lob da centrocampo che si perde alto sopra la traversa. Una manciata di secondi dopo è Jajalo, con un bel destro dai venti metri, ad impegnare il portiere irpino.

L'avvio del Palermo è autorevole e di buona personalità. I siciliani fanno marcatamente la partita provando a stanare l'Avellino con una manovra lineare e avvolgente dipanata ad un discreto ritmo.

Baricentro basso, coesione tra le linee e densità strenua per la formazione di Novellino.

Tuttavia, nonostante il tema tattico del match sia piuttosto chiaro, la prima mezz'ora fila via senza il barlume di un'emozione. Pressing e raddoppi asfissianti in modalità sistematica in casa biancoverde, Palermo che, seppur propositivo fatica a sfondare il dispositivo difensivo campano.

Coronado sembra più vivace ma stenta ad accendersi,  i rosanero non riescono a distendersi in ampiezza innescando Rispoli ed Aleesami come di consueto.  Ciò nonostante, al minuto trentaquattro, intraprendenza e volontà degli uomini di Tedino vengono premiate.

La verticalizzazione di Chochev per Nestorovski manda in tilt Molina che goffamente beffa in spaccata Lezzerini scavalcandolo con una traiettoria beffarda. Palermo in vantaggio grazie al più classico degli autogol.

Quando la strada sembra mettersi in discesa per la compagine siciliana, Cionek commette un'incredibile, e soprattutto inspiegabile, ingenuità. Entrata dura e scomposta del polacco su D'Angelo che gli costa il rosso diretto. Come complicarsi  la vita da soli.

Moretti sfiora il palo dai venti metri e gli irpini riprendono slancio e coraggio.

Il Palermo riesce comunque a chiudere la prima frazione in vantaggio.

SECONDO TEMPO -  L'inferiorità numerica costringe Tedino a correre ai ripari. Il tecnico dei siciliani opta per una scelta lungimirante e coraggiosa: dentro Szyminski fuori Chochev. Messaggio chiaro alla squadra: non bisogna abbassare il baricentro e limitarsi ad una condotta conservativa a strenua difesa del vantaggio. Resta in campo Coronado e, soprattutto, Eddy Gnahoré.

Proprio l'ivoriano ripaga la fiducia concessagli da Tedino seppur in contingenze tattiche piuttosto critiche.

Coronado ritrova brillantezza e rapidità nel condurre palla al piede una ripartenza fluida e letale: assist del brasiliano per l'ex Perugia che batte Lezzerini con un destro potente e preciso sul primo palo.

Raddoppio lampo in avvio di tempo che frustra le velleità di rimonta irpine. 

Novellino gioca la carte LaveroneBidaoui nel disperato tentativo di aumentare il potenziale offensivo e ribaltare l'inerzia del match.

La formazione campana ha una reazione d'orgoglio ed implementa ritmo ed intensità della manovra provando a  stringere il Palermo in forcing. Tuttavia, pur costretta ad abbassare di una ventina di metri il baricentro, la compagine di Tedino regge bene l'urto nel gioco aereo, leggendo bene le tracce ed i traversoni che spiovono pericolosi dalle corsie.

Fino alla mezz'ora il Palermo gestisce con relativa disinvoltura il match, lascia inevitabilmente l'iniziativa ed il pallino del gioco all'Avellino ma resta corto, ordinato e compatto in fase di non possesso, togliendo profondità ed interspazi ai campani e non rischiando praticamente nulla.

Anzi, approfittando delle voragini lasciate dagli irpini, disperatamente protesi in avanti, il Palermo infierisce col cinismo e la personalità della grande squadra.

Jajalo, grande protagonista per sagacia tattica ed esuberanza atletica in mezzo al campo, avvia in percussione e rifinisce splendidamente un'irresistibile ripartenza: Nestorovski finalizza con un mancino implacabile l'assist del numero otto di Tedino.

Il gol della bandiera di Asencio, la cui zampata buca Posavec in mischia, non muta la sostanza.

Passerella meritata per Coronado e Nestorovski che lasciano la scena a Murawski e La Gumina nell'ultimo scorcio di match.

Imponente prova di forza della compagine di Tedino che conferma una statura sul piano tecnico e caratteriale di alto lignaggio per la categoria. Punta sul vivo dopo l'inopinata sconfitta contro il Cittadella ha immediatamente tirato fuori l'orgoglio e ritrovato concretezza e solidità.

Il Palermo torna in vetta e lancia un chiaro messaggio al campionato rilanciando legittimamente le sue velleità di promozione.