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Aruta-Mediagol: “Frosinone e quella rissa, una ferita aperta. Palermo big in serie B, il Cervia una favola…”

Aruta-Mediagol: “Frosinone e quella rissa, una ferita aperta. Palermo big in serie B, il Cervia una favola…”

L'ex attaccante, già protagonista del reality 'Campioni, il sogno', è intervenuto in esclusiva ai microfoni della redazione di Mediagol.it

Mediagol77

Chi non ricorda il reality 'Campioni' che tra il 2004 e il 2006? Il format, trasmesso dalle reti Mediaset, regalò a moltissimi giovani il sogno di approdare per la prima volta in una squadra di calcio e di giocare partite amichevoli di un certo livello contro compagini di prim'ordine della massima serie.

Uno dei protagonisti assoluti dell'avventura di quel Cervia fu senza ombra di dubbio, Sossio Aruta. Il 'Re Leone', soprannome che lo ha sempre accompagnato durante la sua carriera, prima di vestire la maglia gialloblù ha anche calcato i terreni di gioco di tutte le categorie minori italiane, con un passato anche al Frosinone, prossimo avversario del Palermo in campionato. L'ex attaccante, in esclusiva ai microfoni della redazione di Mediagol.it, ha analizzato la sfida del 'Benito Stirpe' e ha spaziato nei suoi pensieri tornando indietro di diversi anni.

"Frosinone? Io direi che è una ferita ancora aperta perché da un parte è stata una stagione importante dall’altra invece tutta da dimenticare. In quella stagione mi ritrovai protagonista di una rissa durante un match di campionato e fui squalificato per sei mesi,  diciamo che non ricordo questa esperienza con piacere perché ha segnato la fine della mia carriera professionistica. La gara dello Stirpe? Sono due squadre accreditate per la vittoria del campionato, sarà un match difficile da pronosticare con due squadre che sono le principali regine della B e in pole-position per la vittoria finale, i rosanero sono i favoriti per eccellenza, diciamo che il Palermo non fa mai annoiare i propri tifosi essendo una piazza che troppo spesso dalla A si ritrova in B e viceversa. Sarà un match equilibrato e non saprei chi scegliere, è una sfida aperta a qualsiasi risultato. I polacchi? Ho seguito poco il Palermo, so che ha fatto degli acquisti importanti, ha la dote di scoprire sempre nuovi talenti. Nestorovski? Secondo me vince il gruppo non il singolo ma avere in squadra giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento è solo un bene. A Frosinone non sarà una passeggiata con giocatori che possono fare la differenza. Cervia? E’ stata un’idea rivoluzionaria che ha dato la possibilità a tanti ragazzi di trovarsi a giocare una partita alla Favorita con 35,000 persone, un qualcosa che in molti sognavano la notte. Un reality che ha accattivato tutta l’Italia di una squadra in una realtà dilettantistica sebbene fossimo reputati una piccola squadra di serie A che giocava in un campionato minore. Quando ho partecipato io siamo arrivati ai play-off, sono stati due anni magici e io l’ho sempre pensato come un paese dei balocchi o come una piccola Juve. Sono stato fortunato e ho deciso di partecipare a 35 anni perché quando guardavo questo programma in Tv mi ha trasmesso delle grandi emozioni. Mi ha portato fortuna perché ho trovato l’amore e da questa unione sono nati i miei figli e per me rimarrà sempre viva nel mio cuore. Var? Io sono favorevole perché così si possono mettere a tacere le malelingue, è anche vero però che bisognerebbe definitiva perché a volte tende a regnare la confusione. In diverse occasioni sono stati assegnati dei calci di rigore dapprima non considerati, l’occhio della tecnologia è più preciso rispetto a quello umano come è logico che sia".