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Zamparini: “La Covisoc aveva sempre dato l’ok al Palermo, poi gli hanno negato la A. Ecco cosa penso”

BELLUNO, ITALY - JULY 25:  Maurizio Zamparini answers questions during a press conference at the US Citta' di Palermo training camp on July 25, 2018 in Belluno, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Maurizio Zamparini, ex patron del Palermo, torna a parlare delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto lui stesso e il club di Viale del Fante con l’accusa di gravi irregolarità amministrative

Mediagol22

Maurizio Zamparini dice la sua sulle questioni giudiziarie relative all’era da patron del Palermo.

Il club di Viale del Fante, al termine della scorsa stagione di Serie B, ha ricevuto una penalizzazione da venti punti per irregolarità amministrative che gli ha impedito di prendere parte ai play-off e, dunque, di giocarsi la possibilità di approdare nella massima serie. Tutt’oggi, l’ex patron rosanero si trova sotto processo per le accuse di falso in bilancio e false comunicazioni sociali ed è stato condannato dal Tribunale della FIGC a cinque anni di squalifica con preclusione a ricoprire qualsiasi ruolo in ambito federale, ossia alla radiazione.

Maurizio Zamparini, intervenuto ai microfoni di PalermoToday, è tornato a difendersi dalle accuse rivoltegli e, in particolare, ha parlato della contestata cessione del marchio: “Se ci avessero detto che la operazione non andava bene, avremmo sicuramente provveduto in maniera diversa come sempre fatto negli anni passati, magari cedendo anche dei giocatori. Abbiamo scelto il marchio poiché così si manteneva l’organico forte senza cessioni, versando in tre anni 20 milioni, pari alle plusvalenze prodotte. Ci hanno sempre dato l’ok, e questo non lo dice Zamparini, sta scritto nei documenti. E i danni che io chiedo sono per questo: tu organo di controllo mi autorizzi non eccependo negli anni alcuna irregolarità, e poi sanzioni quello che avevi approvato togliendo al Palermo la serie A? Io ho firmato i bilanci che non redigo, ma fatti dai commercialisti del Palermo, poiché la società di certificazione e la Covisoc avevano riscontrato tutto regolare: e perciò ho firmato certo della massima regolarità, così come confermato anche dai miei professionisti e organi societari. Avessero eccepito irregolarità avremmo fatto diversamente. E hanno avuto anche il coraggio di squalificarmi oltre che di negare la serie A a questa piazza”.

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