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Vecchio Palermo, colpo di scena: entra in gioco Flavio Persichini, ma il fallimento è sempre più vicino

La fine dell'U.S. Città del Palermo è ormai dietro l'angolo, intanto il nuovo amministratore unico chiede la revoca dell'amministratore giudiziario

Mediagol92

"La fine dell’Us Città di Palermo si avvicina, ma i colpi di scena non mancano".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia parlando del vecchio club rosanero che è stato estromesso dal calcio professionistico. L'amministratore giudiziario della società, Giovanni La Croce, ha chiesto il ritiro della procedura di concordato, in maniera tal da potere immediatamente passare avanti e procedere con una nuova istanza di fallimento. Dall'altra parte però, l'U.S. Città di Palermo, lo scorso 12 agosto, ha nominato come amministratore unico Flavio Persichini, il quale ha chiesto la revoca dell'amministratore giudiziario e il suo conseguente reintegro.

Nella sua relazione La Croce è stato molto duro, spiegando che la società avrebbe posto in essere "atti distrattivi in danno del patrimonio sociale e dei creditori". Nello specifico il pagamento di una consulenza per a stesura del concordato alla Struttura Srl, controllata da Arkus Network, per una somma pari a 560 mila euro più Iva. La stessa Struttura Srl, a sua volta, avrebbe tra l'altro ceduto l'incarico ai commercialisti Castaldo e Fabozzi per un prezzo nettamente inferiore, con il conseguente saldo rimasto nelle casse della stessa società.

Per tali motivi, secondo quanto riportato dal quotidiano, il Tribunale ha dato il via libera a La Croce per procedere con l'istanza di fallimento in proprio: "L’amministratore giudiziario deve ritenersi legittimato a porre in essere gli adempimenti preannunziati senza l’autorizzazione del Tribunale". Adesso quindi la palla passa al commercialista milanese, con i commissari giudiziali che hanno evidenziato il compimento di condotte atte a frodare i creditori...