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Torino, Verdi si presenta: “Non devo prendermi rivincite, penso solo a lavorare e fare del mio meglio”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal nuovo acquisto del Torino, Simone Verdi

Mediagol40

Giornata di presentazione in casa Torino.

Sbarcato in granata a pochi secondi dalla chiusura della sessione estiva di calciomercato, Simone Verdi, arrivato dal Napoli con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto: un’operazione da 25 milioni totali (l’acquisto più costoso nella storia del club) decisasi negli ultimissimi secondi, con il contratto depositato in Lega solo a pochissimi minuti dal gong finale.

Dopo appena 24 presenze, dunque, Verdì, alla ricerca di nuovi stimoli, ha deciso di lasciare il club partenopeo: un’esperienza non del tutto appagante per l’attaccante classe '92, che in conferenza stampa si è detto pronto ed euforico per questa nuova avventura in maglia granata: "Non devo prendermi rivincite. Lo stesso Ventura, che mi aveva impiegato poco, ha sempre dichiarato di stimarmi molto. Mi ha anche convocato in Nazionale. Ho conosciuto la Serie A tardi, è vero, ma lo sapevamo che prima o poi sarebbe arrivata. L'importante è lavorare sempre. Ho firmato con il Torino un contratto di quattro anni più uno: penso solo a lavorare e fare del mio meglio. Ma non chiamatemi bandiera: nel calcio moderno non esistono più. Forse le ultime sono state Totti e De Rossi. Io qui ho una grande possibilità di rilanciarmi, giocare continuità e tornare ai miei livelli. Lavoro partita dopo partita, voglio dare il massimo".

"Lo spogliatoio è unito - ha proseguito il calciatore lombardo -, non sarà difficile integrarsi. Fisicamente poi sono a posto: ho fatto un test atletico che conferma che sono in media con la squadra. Lo staff è molto intelligente, sa come fare per integrare i carichi di lavoro che sono stati sicuramente diversi. Ruolo? Mi piace giocare tra le linee. Oltre a Zaza e Belotti, che hanno il ruolo più definito, noi siamo tante seconde punte, che possono cambiare posizione a seconda delle esigenzeNell'idea di tutti penso che ci sia quello di lavorare giorno per giorno e fare il meglio possibile".

Una trattativa tutt'altro che semplice quella che ha sancito il passaggio al Torino di Verdi: "A un certo punto sembrava che non si potesse più fare nulla. Ancelotti non voleva lasciarmi partire, pensandomi come valore aggiunto per la rosa. Ma il presidente e Mazzarri hanno insistito, e quando una società ti cerca così tanto la scelta diventa semplice. Torno in un ambiente che ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni, basta vedere il nuovo centro sportivo: il Filadelfia è una grande conquista per i tifosi. Che conosco bene: vogliono il massimo, saranno un valora aggiunto".