Carlo Tavecchio non ci sta.
serie b
Tavecchio: “Questione ripescaggi? Hanno calpestato tutte le norme. Il calcio italiano è irregolare e Malagò…”
Le parole dell'ex presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, sui principali temi riguardanti il calcio italiano
Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni de "Il Corriere dello Sport", l'ex presidente della FIGC, è tornato parlare - con toni durissimi - del caos che ha investito il calcio nostrano negli ultimi mesi. Vari i temi trattati dal dirigente sportivo, soffermatosi, principalmente, sugli impegni delle Italiane in Europa e sui ripescaggi di Serie B: “Abbiamo quattro club in Champions, 4 gare a Euro 2020 che si svolgeranno a Roma (meglio di Parigi), in Italia si giocherà l’Europeo Under21, 2 pedine nella FIFA e in UEFA, il VAR e dei fondi in FIGC: nonostante questo sono fermo. Il calcio del presente è dormiente e irregolare. Due mesi e mezzo dopo la fine del campionato di B, è stato annullato ciò che era stato dichiarato al 31 di maggio. Hanno calpestato tutte le norme. Assurdo. Cosa succederà il 22 ottobre? Spero che coloro che detengono il 73% del peso elettorale in FIGC abbiano capito che è tempo di esprimere un presidente credibile".
Inevitabile la parentesi relativa al presidente del CONI, Giovanni Malagò: "Se non ci sarà un nuovo presidente il prossimo 22 ottobre, il Governo dovrà intervenire per nominare un commissario del commissario. Una figura ‘sovrafederale’ in grado di cambiare il calcio nel giro di 2 anni. Cosa farei sei fossi ancora presidente? Congelerei tutto e avvierei la riforma dei campionati. Lotito? Meritava di diventare vice presidente vicario ma gli dissi che se fosse stato nominato, l’indomani saremmo morti in due".
Infine, Tavecchio, è tornato a parlare della mancata qualificazione degli azzurri ai Mondiali di Russia 2018: "La deriva della Nazionale? La sera prima della Svezia dissi: sapete quanti napoletani ci saranno a San Siro? 30mila e tutti vorranno vedere Insigne. Non giocò. La scelta del ct non è stata solo mia. Lippi stava diventando direttore tecnico e quella fu la sua proposta. Poi ci fu il caso dell’incompatibilità del ruolo visto che il figlio è agente e Lippi saltò”.
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