palermo

Sorrentino: “Il Palermo deve rinascere. Se tornerei in Serie D? Il mio numero è sempre lo stesso…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex portiere del Palermo, attualmente svincolato dopo l'addio al Chievo Verona

Mediagol3

Parola a Stefano Sorrentino.

Nella giornata di giovedì, il parere negativo da parte della Covisoc. Il Palermo è stato escluso dal prossimo campionato cadetto per l’assenza dei "criteri economico finanziari previsti per l’ottenimento della licenza nazionale ai fini dell’ammissione al campionato di serie B 2019/20". Al club di viale del Fante, infatti, è stata contestata la mancanza della nota fideiussione da 800 mila euro, del pagamento degli stipendi ai tesserati e dei debiti sportivi.

Le speranze, dunque, sono ormai appese ad un filo. La compagine siciliana sembra in procinto di ripartire dalla Serie D: l'ultima parola spetta alla Figc che si pronuncerà venerdì 12 luglio. Intanto, a tal proprosito si è espresso anche l'ex portiere del Palermo, attualmente svincolato dopo l'ultima esperienza al Chievo Verona.

"Non fa piacere leggere la situazione del Palermo, sapete quanto sono legato al Palermo e ai palermitani. Mi dispiace non vedere più il Palermo a certi livelli. Quando c'ero io eravamo sempre borderline, qualcosa di strano si capiva ma sono andato via tre anni fa e per tre anni il Palermo è stato vivo e presente e ha lottato per vincere il campionato di Serie B, se fosse salito in Serie A l'anno scorso o quest'anno probabilmente adesso parleremmo di altro. Se ho trovato una nuova squadra? No, sono a casa e mi alleno da solo in Liguria. Se entro il 18 luglio non arriverà nessuna chiamata mi allenerò con gli svincolati a Coverciano", ha dichiarato Sorrentino, intervistato ai microfoni di 'Zona Vostra', in onda su Trm.

"Se tornerei a Palermo in Serie D? Ad oggi il Palermo deve pensare a ricostruirsi, a rinascere, e una volta rinato io sono qua, il mio numero è sempre lo stesso. Le regole della Serie A sono le stesse della D, la porta è alte e lunga uguale. Ho fatto sempre scelte di cuore, non di categoria o economiche. Il palermitano ha sofferto tanto, in un periodo di crisi è giusto mettere un punto e ripartire. Mi auguro, avendo il Palermo nel cuore, che il Palermo trovi persone serie che abbiano dei programmi e inizino a fare delle cose serie. I calciatori passano, ma i tifosi e la maglia rimane. Il mio pensiero va a tutti i magazzinieri, le signore della pulizia, gli addetti ai lavori che hanno dedicato la propria vita al Palermo Calcio che si ritroveranno adesso senza lavoro. Sarebbe giusto ripartire da tutte quelle persone. Poi io sono qua, se dovesse essere... a me non spaventa nulla", ha concluso.