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Mazzola: “Gli errori commessi nel finale non sono di Orsato, ma di Spalletti. Juventus in testa con merito…”

Mazzola: “Gli errori commessi nel finale non sono di Orsato, ma di Spalletti. Juventus in testa con merito…”

L'ex calciatore dell'Inter ha rilasciato un'intervista a 'Tuttosport'

Mediagol11

Sandro Mazzola ha legato indissolubilmente la sua carriera calcistica alla maglia dell'Inter, e proprio dei nerazzurri ha parlato in un'intervista al quotidiano sportivo Tuttosport.

Sulla recente sfida di campionato con la Juventus a cui ha assistito allo stadio, ha detto: "Erano davvero tanti anni che non avevo la prospettiva del campo, mi sono emozionato. Stadio pieno? Mi ha sorpreso, la città e i tifosi stanno rispondendo alla grande. Tanto al Milan quanto all’Inter credo che ci siano persone con intenzioni serie e con progetti concreti". Sulle sviste arbitrali si esprime così: "L’arbitro ha commesso errori gravi. Detto ciò, se vinci a cinque minuti dalla fine devi portarla a casa. A quel punto l’Inter aveva vinto, aveva la partita in pugno e l’ha buttata. Gli errori commessi negli ultimi minuti non sono di Orsato, ma di Spalletti e dei suoi".

Riguardo alla volata scudetto: "Credo che la classifica sia sincera. La Juventus è meritatamente in testa e se dovesse vincere il campionato lo farebbe con merito - ammette Mazzola - Il Napoli mi piaceva da matti. Mi ha fatto molto divertire con il suo calcio frizzante e spettacolare, però a un certo punto gli azzurri hanno pensato che vincere fosse facile. E invece non lo è mai. Non bastava la vittoria a Torino. La Juventus è stata più concentrata e determinata". Conclude infine con un aneddoto di quando era calciatore: "Mi ricordo, ai tempi della Grande Inter, quando avevamo cali di tensione dopo i successi nelle grandi partite, Helenio Herrera ci chiudeva nello spogliatoio e iniziava a dirci: 'Noi non siamo i più forti! Noi non abbiamo vinto un bel niente! Se non miglioriamo ci distruggono!'. Noi ci guardavamo, ci rimanevamo male, ma poi dalla domenica successiva ricominciavamo subito a vincere. Testa bassa e pedalare".