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Salerno-Mediagol: “Coronavirus e stop al calcio qui a Londra. Il Palermo da Zamparini a Mirri, tutto su Cagliari e Brescia. Scudetto e Premier League…”

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Che tipo di percezione rispetto all'emergenza Coronavirus riscontro a Londra? Credo che non sia facile vivere tranquillamente, lucidamente e con equilibrio questa emergenza, perché basta niente e ti puoi ritrovare in mezzo alla strada tra le persone e rischiare di avere un contatto improvviso, quindi non sai mai misurare esattamente la gravità del pericolo e della questione. Vedo che la gente gira con le mascherine e sta iniziando a prendere precauzioni e provvedimenti, serpeggia timore e apprensione. Sicuramente credo che sia una situazione veramente difficile e imbarazzante per tutti. Non è facile gestire la quotidianità perché la gente ha paura, giustamente, quindi la situazione la si vive più o meno come in Italia, adesso sostanzialmente allo stesso livello. Misure di prevenzione e provvedimenti efficaci ma tardivi? Direi che certamente si poteva e dovere intervenire prima, dal punto di vista tecnico è stata certamente una decisione non tempestiva. La gente non si aspettava che si potesse arrivare a questo livello, direi che la questione è stata presa un po' alla leggera, sia da alcuni esponenti politici sia da personaggi del mondo dello spettacolo. Qualcuno assimilava l'emergenza ad un raffreddore, una cosa gestibile che si sarebbe superata senza grossi effetti. La situazione è poi diventata drammatica e ancora lo è, non ne stiamo venendo fuori e quindi diventa tutto sempre più preoccupante e difficile Ci sono posti dove c’è assembramento o dove c’è tanta gente, quel tipo di contesti diventano inevitabilmente molto pericolosi. Credo che ognuno debba prendere anche degli accorgimenti cautelativi autonomi,  fare molta attenzione, evitando posti affollati perché basta uno starnuto o un colpo di tosse per essere contagiati. Una situazione davvero complicata che in Italia credo non si sia mai verificata in precedenza. I calciatori hanno avuto una presa di posizione legittima e decisa, fermare tutti i campionati era il minimo che le istituzioni calcistiche potessero fare in una situazione del genere. L'emergenza Coronavirus è una cosa molto seria, non è che sia un raffreddore, soprattutto si trasmette e si diffonde in modo rapido e pericoloso. C'è da avere paura, mi auguro che si riesca a trovare il modo per venirne fuori perché si rischia di morire. Con la vita non si scherza e purtroppo abbiamo già dovuto piangere tantissime vittime".

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