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Roma-Atalanta, Fonseca: “E’ presto per essere euforici. Turnover? Domani gioca Smalling, Dzeko e Cristante…”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico della Roma alla vigilia della sfida contro l'Atalanta

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"Ci aspetta una partita molto difficile, una squadra di lotta, fisicamente molto forte e con grandi individualità in attacco".

Parola di Paulo Fonseca. Diversi sono stati i temi trattati dal tecnico della Roma, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Atalanta, in programma domani sera allo Stadio "Olimpico": dal momento della sua squadra, reduce dalla vittoria conquistata in campionato contro il Bologna, al razzismo negli stadi italiani.

"La Roma sta crescendo, ma cerco di essere sempre equilibrato. Il passato è alle spalle, conta la prossima partita. Dovremo restare uniti, umili e rimaniamo con i piedi per terra. E' decisamente troppo presto per diventare euforici. Sono semplicemente tre vittorie. Il razzismo negli stadi? Mi schiero fermamente contro qualsiasi forma di razzismo. E’ un fenomeno che va estirpato dalla nostra società. Sono a favore di qualsiasi misura serva per eliminarlo. Il calcio regala piacere e gioia. Null'altro. Io italianizzato? Possiamo dire così. Davvero il calcio italiano è diverso. Obbliga ad essere malleabili, ritengo che se un allenatore viene qui senza elasticità a mio avviso sbaglia. Ti obbliga a pensare a tanti dettagli, determinati correttivi", sono state le sue parole.

DUE LEADER -"Dzeko e Kolarov sono ovviamente due giocatori fondamentali per la nostra squadra. Vorrei farli riposare, ma non è possibile. Due atleti che curano la propria condizione con enorme professionalità e di tutto questo ne beneficia la squadra. Abbiamo cambiato molte cose dopo la Lazio e la dinamica è mutata: le cose stanno andando per il verso giusto. In Italia ogni partita fa storia a sé. Domani farò alcuni cambiamenti, ma non c'è un giocatore sopra agli altri. Domani giocherà Smalling".

SINGOLI -"Cristante è un giocatore che ha capito subito cosa chiedo ai centrocampisti. Poi è un giocatore forte e soprattutto coraggioso. Per giocare il mio calcio serve coraggio, bisogna prendere rischi. Dà equilibrio ed è un giocatore di estrema importanza. Il gruppo? Non c'ero lo scorso anno, ma sicuramente la creazione di un gruppo non si decide a tavolino. E' una cosa che viene naturalmente", ha concluso Fonseca.