Andrea Rispoli si racconta.
serie b
Rispoli: “Foschi il nostro punto di riferimento. Vi racconto la mia rinuncia più grande”. E sul caos societario…
Le parole del terzino destro rosanero, Andrea Rispoli, relative al suo presente e al suo futuro
E' considerato uno dei giocatori simbolo del Palermo: stiamo parlando del numero 3 rosanero, Andrea Rispoli, approdato nel capoluogo siciliano nel luglio del 2015. Il terzino destro, nonostante la sua età, può già vantare svariate presenze in diverse squadre di Serie A e B: tra cui Parma, Padova, Sampdoria e Brescia, club in cui lo stesso si è formato calcisticamente fin dalla tenera età. Un'esperienza di cui lo stesso Rispoli ha parlato durante un'intervista concessa ai microfoni di "Casa Minutella", in onda su "TRM".
"Inizi? Con gli amici per strada come è successo a tutti, è iniziato come gioco ma quando ci metti la passione puoi arrivare dove vuoi. Brescia? Ero negli Allievi della Salernitana, dopo il fallimento dei granata ho deciso di fare un provino per il Brescia rischiando a soli 15 anni ma sono riuscito a trovare la mia strada. Non è stato facile andare via di casa così piccolo. Ai tempi delle Rondinelle mi ricordo che legai molto con Fabiano Santacroce, mi ricordo che mi accompagnò a prendere la patente. A inizio carriera devi sempre dimostrare di avere le giusta qualità sia morali che tecniche per confermare di poter diventare davvero un professionista. Rinuncia più grande? Arrivano in automatico perché preferisco la vita sana e gli equilibri, questo non è legato al fatto che sono un calciatore ma perché proprio sono così da sempre. La prima cosa che ho fatto quando ho ricevuto il mio primo stipendio ho deciso di regalare un motorino a mio fratello nonostante mia mamma non fosse troppo contenta (ride ndr). Ricordo più bello della mia carriera? La prima partita che ho giocato da professionista, la gara era quella tra il Modena e il Brescia; la prima apparizione ti fa sempre effetto".
Chiosa finale sulla stagione corrente e sugli ultimi accadimenti societari: "Un po' di preoccupazione c'è stata, ma abbiamo sempre avuto un punto di riferimento quale Rino Foschi, ci ha messo tutto sé stesso e ha garantito. Non pensavamo agli stipendi, ma agli eventuali punti di penalizzazione che ci avrebbero danneggiato notevolmente. Poi tutto fortunatamente si è risolto e siamo ripartiti rimboccandoci le maniche".
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