Giovanni Ricciardo si racconta.
serie d
Ricciardo: “Non mi sono mai pianto addosso, affronto la vita con incoscienza. La musica e il mio paese…”
Il bomber rosanero racconta le sue origini e si proietta alla sfida di domenica pomeriggio contro il Marina di Ragusa
Il centravanti de Palermo classe '86 ha finora realizzato due reti in campionato, entrambe messe a segno nella gara vinta dagli uomini di Pergolizzi per 3-2 sul San Tommaso. Il possente bomber messinese, attraverso le colonne dell'edizione odierna de 'Il Corriere dello Sport', ha parlato delle sue origini e dei suoi obiettivi futuri.
"Ho sempre vissuto a Ficarra, paese piccolissimo e magico. Anche per i turisti. Chi arriva, respira aria speciale: la gente ti fa stare bene. Il cuore e i miei affetti sono lì. Penso che la vita sia bella, malgrado quello che si vede in giro, e che vada affrontata con serenità e con una dose d’incoscienza. Elementi fondamentali del mio modo di essere. Nato lo stesso giorno di Beethoven? Adoro la musica . Ho suonato fin da bambino il sax, soprano anche nella banda del paese e avevo talento. Ero al Conservatorio e mi stavo diplomando al liceo scientifico quando il calcio mi ha rapito. Rientravo a casa con le ginocchia sbucciate dopo ore passate in un campetto rimasto in cemento, sotto un sole cocente, senza mai piangermi addosso. Oggi, per hobby, suono la chitarra e la porto sempre nelle trasferte e nei ritiri. Mi diverte e canto canzoni che capisco, tipo Vasco, Battisti, Ligabue".
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