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Ricciardo: “Dieci vittorie di fila un’impresa, non siamo dei robot. Palermo grande chance, normale la pressione. Gli occhi di Mirri…”

Il bomber rosanero Giovanni Ricciardo racconta a 360° il brillante avvio di stagione con il Palermo e le prospettive del club in chiave futura

Mediagol22

Giovanni Ricciardo si racconta.

L'attaccante originario di Messina sta raccogliendo risultati e grandi soddisfazioni in questi primi mesi tra le fila del Palermo: il classe '86, infatti, è diventato un punto fermo alla corte del tecnico Rosario Pergolizzi, che non perde occasione per affidarsi alla sua esperienza ed al suo fiuto del gol.

Il numero 9 rosanero, intervenuto ai microfoni di TMW, ha parlato del momento che sta vivendo in Serie D con una squadra che punta in alto: "La pressione dev’essere vissuta in modo positivo, sappiamo di giocare in una piazza importante. Ci hanno scelto, tutti vorrebbero quest’opportunità. È normale che se stai qui devi vincere, funziona così. Vincere 10 partite consecutive non è stato mai facile, ma paradossalmente è stato perfino troppo illusorio. È un’impresa. Poi capita come contro Savoia e Palmese, la gente si chiede cosa succede. Ma non è nulla, è fisiologico avere un calo di risultati. Non solo noi, ma la Juventus, lo United, non esiste squadra che vince 38 partite. Siamo umani e non robot. Campo sintetico? Magari è più rigido, hai qualche problemino a livello fisico. Ma non è un alibi, non ce ne sono. È solo questione di mentalità, puoi allenarti a Wembley e perdere comunque. Dualismo con Sforzini? Non mi pesa più di tanto. Io sono zero, nessuno, ma è una cosa che ho dentro. Per giocare qui devi avere responsabilità. Anche qui, non ci sono alibi. Fuori dal campo non faccio nulla di particolare, conosco la città ma non bene perché, prima, mi piace raggiungere gli obiettivi. Poi mi posso godere le cose: allenamento, casa, qualche volta cena. Niente di che".

A proposito, invece, dei membri della società, dall'allenatore ai vertici: "Pergolizzi ama il proprio lavoro. È una persona con cui si può parlare, per me è fondamentale. Con le giuste distanze giocatore-allenatore, c’è fiducia. Mirri è un presidente molto passionale, fa questo lavoro con il cuore. Gli brillano gli occhi se parliamo di Palermo. È stato necessario per riportare entusiasmo in città. Castagnini e Sagramola non hanno bisogno di presentazioni, nei rispettivi ruoli sono il massimo, si completano bene. Uno dal campo e l’altro alla scrivania, sanno fare al meglio il proprio ruolo. Ci mancano solo i risultati più importanti".

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