palermo

Perinetti: “Al Palermo serve una proprietà seria. Serie D? Campionato complicato e pieno di insidie”

L'ex dirigente rosanero: "L’ipotesi migliore diventa la D e bisogna sperare, come a Bari, che attiri investitori pronti a dare garanzia e stabilità"

Mediagol92

Parola a Giorgio Perinetti.

Il Palermo pensa già al futuro, visto che con tutta probabilità nei prossimi giorni verrà ufficialmente escluso dai quadri federale a causa della mancata presentazione della domanda di iscrizione al prossimi campionato di Serie B. Il destino dei rosanero sembra esser già tracciato, col club che dovrà ripartire dalla Serie D. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, l'ex direttore sportivo del Palermo si è soffermato sulle prossime tappe che dovrà superare la nuova società: "Intanto in Serie D servono i mezzi: il campionato è complicato, ha una sola promozione e serve una struttura che deve essere per forza professionistica, viste le ambizioni, pur in un contesto che professionistico non è. Bisogna fare attenzione alle insidie, perché ci si presenta come la squadra da battere e tutti vogliono fare la partita dell’anno".

Perinetti ha poi parlato della terza serie italiana, un torneo che nasconde parecchie insidie: "Poi la Serie C è altrettanto difficile. Ci sono squadre che da anni provano a vincerla senza riuscirci come il Catania, ma guardate anche quanto tempo hanno impiegato Lecce e Benevento. Oltre ai mezzi economici serve lungimiranza".

Infine, il dirigente romano ha concluso spiegando il suo pensiero in merito ai presidenti che posseggono due squadre: "L’importante è avere una proprietà seria, visto il disastro che si addensa sul Palermo. L’ipotesi migliore diventa la D e bisogna sperare, come a Bari, che attiri investitori pronti a dare garanzia e stabilità. Visto che si deve ripartire dal basso, almeno lo si fa con le prospettive di una proprietà forte. Anche perché l’eventuale problema della doppia proprietà non verrebbe fuori prima di tre anni - ha concluso Perinetti -. È auspicabile che la società venga presa da chi possa creare sin da subito un percorso, l’importante è che ci sia sempre l’intenzione di far bene".