serie d

Pelagotti: “Abbiamo una responsabilità importante, Sagramola e Castagnini due direttori eccellenti”. Su Cellino e i giovani…

"Dobbiamo scendere in campo consapevoli di poter vincere contro tutti. Se lo facciamo, non ce n’è per nessuno"

Mediagol92

Estremo difensore.

Il portiere del Palermo, Alberto Pelagotti, è una delle certezze della squadra di Rosario Pergolizzi. Sbarcato in Sicilia questa estate, l'ex Empoli sta confermando i buoni propositi visti fin dal ritiro di Petralia Sottana. Dirige nel migliore dei modi la difesa ed ha salvato a più riprese la porta rosanero. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, Pelagotti ha parlato del primato che detiene: zero reti subite in trasferta.

"Siamo consapevoli di quello che stiamo facendo, abbiamo avuto ovviamente un inizio importante, da squadra tosta. Sappiamo però di non poterci adagiare, perché abbiamo una responsabilità importante. Non possiamo pensare ai record o agli obiettivi personali. Si deve vincere e basta, il resto viene dopo. Serie D? Un campionato che ancora non conosco benissimo, devo essere sincero. Noi però siamo forti e dobbiamo scendere in campo consapevoli di poter vincere contro tutti. Se lo facciamo, non ce n’è per nessuno. Se molliamo anche lo 0,1% invece rischiamo, perché tutte contro di noi fanno la partita della vita".

Il record di non aver subito reti in trasferta lo detiene a pari merito con Gianluca Berti: "Eh, lo conosco abbastanza bene. È stato un grande portiere e ha fatto la storia del Palermo, fa piacere seguire le sue orme. Quando ho firmato mi ha anticipato quello che avrei trovato qui: una piazza importante, un pubblico esigente, ma capace di ricambiare con tutto il cuore se gli dimostri anche solo un minimo di attaccamento. Che tipo sono? Nel gruppo sono forse quello più scherzoso, tengo alto l’umore nello spogliatoio. I giovani mi stanno insegnando un po’ a usare Instagram e con loro, specialmente Fallani e Corallo, cerco invece di intraprendere un percorso di crescita".

Pelagotti si è poi soffermato sulle reti subite tra le mura amiche: "È un discorso che ho fatto alla squadra alla fine della partita di Messina. In trasferta stiamo più attenti e non subiamo reti, in casa invece c’è qualche calo. Sicuramente fuori casa c’è più voglia di non subire, mentre in casa subiamo qualcosina perché ci sentiamo più forti".

Cinque vittorie nelle prime cinque gare di campionato, il Palermo fin qui non ha mai fatto passi falsi: "Cosa manca per il salto di qualità? Non saprei, ma di sicuro la squadra è stata costruita bene da Sagramola e Castagnini, due direttori eccellenti. Li ho conosciuti a Brescia, dove mi sono fatto abbindolare da Cellino - ha raccontato Pelagotti -. Dopo 17 anni non me la sentivo di continuare ad Empoli e mi volevano tre club di A per fare il dodicesimo: Benevento, Fiorentina e Torino. In B, invece, venne fuori il Brescia. Ero sicuro di giocare, invece il presidente aveva altre idee".