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Palermo, la ricetta di Mirri: “Serve normalizzare, basta con i protagonismi e con certe dichiarazioni. Alla FIGC dico…”

Le dichiarazioni del presidente dell'SSD Palermo, Dario Mirri, durante il corso di aggiornamento "Comunicare lo sport. Il calcio e la sua Nazionale"

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La Nazionale italiana torna al "Renzo Barbera".

Dopo il successo conquistato contro la Bosnia, gli azzurri, sono pronti a tornare in campo per affrontare l'Armenia a Palermo. Proprio alla vigilia della sfida, presso la sede dell'Ordine dei giornalisti, si è svolto il corso di aggiornamento "Comunicare lo sport. Il calcio e la sua Nazionale" a cui hanno partecipato diverse figure legate - e non - alla Nazionale italiana di calcio. Tra i tanti presenti anche il presidente dell'SSD Palermo, Dario Mirri, il team manager degli azzurri, Gianluca Vialli, l'ex calciatore Paolo Rossi, il giornalista Enrico Varriale, e infine il responsabile della comunicazione della FIGC Paolo Corbi. Diversi i temi trattati dal numero uno del club rosanero, intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti, e soffermatosi sul percorso degli azzurri e sulla vecchia gestione del club rosa.

"Un onore per me potere parlare con tutti i giornalisti presenti. Con voi vedo autentici eroi perchè non si dimentichi il percorso che la nostra città ha intrapreso grazie a voi e che ognuno di noi dobbiamo proseguire. Io mi sto trovando a potere avere rappresentanza. Oggi ho voluto mettere la divisa perché dimostri, anche con dei segni evidenti, che io partecipo come gli altri e che non ci sono protagonisti. A Palermo c'è bisogno di normalizzare, rappresentare le cose per quello che sono senza protagonismi. Io cerco di stare sempre un passo indietro, nei limiti dell'educazione e dei doveri che ho. La società è improntata su questi elementi di normalizzazione: finchè ci sarò io non ci saranno dichiarazioni o comunicazioni fuori contesto per come eravamo invece abituati. Io quando parlo al plurale, parlo da tifoso: è risaputo che io sono prima un tifoso e poi un presidente. Quello che i tifosi hanno vissuto in questa città certamente aveva poco di normale. La Federazione ha avuto riguardo nel dare a noi palermitani la possibilità di rivedere la Nazionale: oggi una Nazionale che non ha una rappresentanza di giocatori del Palermo. Nel campionato di Serie A non ci sono siciliani, un elemento clamoroso in mancanza di strutture e partecipazione da parte della Sicilia. I nostri ragazzi devono avere le capacità ma soprattutto la possibilità di affermarsi: quindi in questo senso la federazione è accolta a braccia aperte da Palermo e della Sicilia, come è stata accolta la Nazionale femminile".

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