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Palermo, la maledizione del ‘San Filippo’: zero reti in tre match contro il Messina. I derby in Serie A…

foto tuttocalciatori.net

Il Palermo di Rosario Pergolizzi è chiamato a rompere una maledizione: dopo dodici anni i rosanero torneranno al ‘San Filippo’, dove non hanno mai segnato

Mediagol22

Tre partite, mai un gol. Al ‘San Filippo’ di Messina, che oggi porta anche il nome di Franco Scoglio, il Palermo non solo non ha mai vinto, ma non ha mai neppure segnato

L’edizione odierna del ‘Giornale di Sicilia’ apre con tali parole, evidenziando come il ‘San Filippo’, per il Palermo, sia maledetto. Gli uomini di Rosario Pergolizzi domenica saranno chiamati nuovamente — dopo avere battuto il record di abbonamenti e aver conquistato quattro vittorie consecutive — a cambiare le carte della storia, agguantando una vittoria e, di conseguenza, mettendo a segno almeno il primo gol rosanero tra quelle mura: “Nello stadio inaugurato per lo storico ritorno in Serie A dei giallorossi, e dove i rosanero hanno messo piede solo in massima ca- tegoria, andare in gol è stato finora impossibile. Una maledizione che, ad oltre dodici anni dall’ultima partita giocata lì, il Palermo intende scacciar via domenica contro l’Fc Messina”.

L’Fc Messina, tuttavia, continuerà a giocare al ‘San Filippo’ ancora per poco. La società, infatti, attende che venga concessa l’agibilità al ‘Celeste’. Inoltre, del club che sfidava il Palermo in Serie A — così come di quello rosanero stesso — è rimasto ben poco. I giallorossi di Rocco Arena ne hanno ereditato soltanto lo stemma.

I derby tra Messina e Palermo giocati in Serie A al ‘San Filippo’, ad ogni modo, furono soltanto tre. I primi due si conclusero con un pareggio a reti bianche: “A partire dalla stagione del ritorno in massima categoria sia dei rosa che del Messina, l’11 novembre 2004. Un derby — racconta il noto quotidiano — senza grosse emozioni, che terminò con un pareggio senza reti, tra i peloritani ancora sorprendentemente nel gruppetto delle terze (con Lecce e Udinese), mentre la squadra di Guidolin iniziò la scalata verso l’Europa proprio dopo la sfida del ‘San Filippo’, che allungò però a sei la striscia di giornate senza vittorie. Il primo derby siciliano della Serie A dal 1965 venne disputato di sera, nel posticipo della domenica, ma a parte i botti dell’ultimo quarto d’ora (un palo di Toni e una traversa di Yanagisawa) non si trattò certo di uno spettacolo. (...) Poco più di un anno dopo, il 14 gennaio 2006, finì a reti inviolate anche il secondo Messina-Palermo disputato nell’intera storia della Serie A. Il tabù del ‘San Filippo’ si confermò anche con Delneri in panchina, in una fase di crisi acuta sia sul piano del gioco che dei risultati. Il Palermo si presentò nel capoluogo peloritano con tre sconfitte consecutive sul groppo- ne (Livorno e Juventus in casa, Fiorentina fuori) e la zona Europa a otto punti di distanza, ma anche con i primi innesti del mercato invernale: Lupatelli aveva già fatto il suo esordio nella sfida precedente con la Juventus e non diede sicurezze nemmeno a Messina, costringendo Terlizzi ad un salvataggio a porta vuota su un pallonetto di Di Napoli; inoltre Delneri lanciò da titolare il fischiatissimo ex Godeas, alla prima in maglia rosa- nero. Non ebbe modo di incidere neanche lui, anche se nel finale riuscì almeno ad impensierire Storari con una conclusione ravvicinata. Troppo poco per tentare di spezzare l’incantesimo”.

Il terzo incontro, invece, terminò con il risultato di 2-0 a favore dei giallorossi: “Il Palermo perse partita, testa e corsa Champions. La squadra di Guidolin si presentò al derby da terza in classifica, col fiato sul collo della Lazio e del Milan, che giusto sette giorni prima aveva strappato uno 0-0 al ‘Barbera’. Quattro punti di vantaggio dai capitolini e 5 dai rossoneri, di fatto azzerati nel giro di tre gare. A partireda quella di Messina, contro i giallorossi ancora in lotta per la salvezza e con un Riganò indemoniato. Il bomber di Lipari realizzò una doppietta per il 2-0 finale e, nel mezzo, il Palermo rimase in dieci per l’espulsione di Caracciolo. (...) E per non farsi mancare nulla, i rosa colpirono anche un palo con DiMichele, a risultato ancora aperto”. Quel match traccia un filo rosso col presente rosanero. La sconfitta, infatti, costò cara al tecnico Francesco Guidolin, che venne sostituito proprio da Rosario Pergolizzi, chiamato domenica a rompere una maledizione per continuare a percorrere la strada verso il ritorno tra le grandi.