Importanti novità in casa Palermo per ciò che concerne l'istanza fallimentare.
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Palermo, istanza fallimentare: si allontana il rischio crac, il parco giocatori vale più di quanto stimato dalla Procura
La relazione dei tre esperti periti del Tribunale allontana lo spettro del crac: la valutazione della rosa è pari a 39 milioni in più di quanto risulta dall'istanza di fallimento stimata dalla Procura
Secondo i tre periti super partes nominati dal tribunale fallimentare di Palermo i giocatori rosanerovalgono oltre 58 milioni di euro, ovvero sedici in più di quanto li ha valutati per conto del club di Maurizio Zamparini la società Wallabies. Ma soprattutto ben 39 milioni in più rispetto alla valutazione che lo scorso novembre aveva fatto il consulente della procura Alessandro Colaci nell'ambito dell'istanza di fallimento.
Nella relazione di ben 250 pagine consegnata alle parti due giorni fa via posta elettronica certificata, i tre professionisti nominati dal Tribunale lo scorso dicembre Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta concludono in tal modo il capitolo riguardante la stima del valore dei giocatori: "Per quanto esposto – si legge testualmente – e in un'ottica quanto più possibile prudenziale in considerazione del livello di astrazione che caratterizza qualsiasi processo di stima e delle possibili oscillazioni legate all'effettivo avverarsi di diverse condizioni di mercato, il collegio ritiene che il valore più attendibile dei diritti pluriennali dei calciatori della società U.S. Città di Palermo sia pari al valore puntuale di 58.395.533 euro da includere nell'intervallo fra il minimo e il massimo".
Secondo quanto riportato da La Repubblica, sono proprio l'enorme differenza di valutazione del parco giocatori, la considerevole riduzione dei debiti con l'erario e l'incasso della prima tranche da 11,5 milioni di euro della vendita del marchio alla società lussemburghese riconducibile a Maurizio Zamparini, Alyssa, i tre punti più importanti della relazione che porta i periti del Tribunale a concludere che l'attuale situazione finanziaria del club di via del Fante non è compatibile con lo stato di insolvenza. Una conclusione molto diversa da quella a cui era giunto lo scorso novembre il perito nominato dalla procura Alessandro Colaci che mise nero su bianco una posizione debitoria di 63 milioni di euro con il fondato rischio che quest'anno le perdite salissero addirittura di altri 27 milioni.
Nelle oltre 250 pagine d relazione, i tre professionisti spulciano i conti della società dal 2013 ad oggi e anno per anno ne attestano la condizione di "salute": negli anni 2013 e 2014 il giudizio sui conti è "a rischio insolvenza"; nei bilanci 2015 e 2016 si passa ad uno "stato di incertezza"; mentre già nel bilancio 2017 i tre consulenti nominati dal presidente della quarta sezione fallimentare Giovanni D’Antoni, mettono nero su bianco che si passa ad "uno stato di sicurezza". Dunque per il collegio, già prima che la gestione del presidente Giovanni Giammarva consolidasse la situazione con il pagamento, e in parte con la rateizzazione, dei debiti con l'erario e l'incasso di 11,5 milioni dalla società Alyssa, i conti del Palermo erano in sicurezza e non vi erano rischi di insolvenza.
Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta hanno anche confrontato la situazione dei rosanerocon quella di altre società professionistiche. Un aspetto non di secondo piano, visto e considerato che nell'analisi della salute di club di calcio non si possono applicare i normali criteri nella valutazione del patrimonio che si applicano alle società tradizionali. L'estrema volubilità nella stima dei giocatori e la stessa permanenza nei diversi campionati si ripercuote sul valore del club. E nel confronto con le altre società del campionato italiano le conclusioni dei tre periti sono per certi versi sorprendenti: come spesso attestato anche dalla società siciliana stessa, il Palermo è finanziariamente più in salute di molte altri club di Serie A.
Notizie confortanti dunque per il club di Maurizio Zamparini: ora i periti di parte hanno dieci giorni per presentare le loro deduzioni. Dopo sarà la volta delle controdeduzioni da parte dei consulenti del Tribunale. Dal 18 marzo il collegio della quarta sezione presieduto da Giovanni D'Antoni deciderà in questo modo sull'istanza di fallimento. Tecnicamente il collegio della quarta sezione presieduto da D’Antoni con giudice delegato GiuseppeSidoti e con il giudice anziano Raffaella Vacca è già "in riserva". Ciò significa che dal 18 marzo in poi il collegio potrebbe pronunciarsi, comunicando la decisione alle parti, via posta elettronica certificata. Ma è anche possibile che la procura o la società rosanero stessa chiedano al Tribunale di fissare un'ulteriore udienza per discutere con maggiore attenzione sui contenuti della perizia.
Di Valerio Cracchiolo
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