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Palermo, guardarsi dentro per ripartire: Il blitz di Zamparini, il confronto tra i calciatori e le cause del blackout…

Palermo, guardarsi dentro per ripartire: Il blitz di Zamparini, il confronto tra i calciatori e le cause del blackout…

Giornata lunga ed intensa quella di martedì per la squadra rosanero che si è confrontata con tecnico, direttore sportivo e patron per sviscerare le ragioni del momento negativo. I calciatori...

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L'arrivo in città a sorpresa nella giornata di ieri intorno all'ora di pranzo.

L'intenzione di incontrare la squadra e guardare negli occhi i suoi calciatori era di fatto stata già annunciata nel corso della consueta intervista post partita rilasciata al sito ufficiale del club.

Tuttavia, Maurizio Zamparini ha preso in contropiede un po' tutti, pianificando un blitz repentino ed immediato che mantenesse, per quanto possibile, i crismi della riservatezza.

Detto, fatto.

Il patron friulano non ha voluto perdere tempo ed ha soddisfatto il suo impellente bisogno di scrutare a fondo ragioni e concause del momento nero della formazione di Tedino.

Blackout evidente, in termini di condizione psicofisica e qualità delle prestazioni, al netto dei risultati, che ha determinato un'involuzione netta e trasversale al ritorno dalla lunga sosta invernale. In questo problematico avvio del 2018, il Palermo ha dilapidato il primato ed i 5 punti di margine sulle inseguitrici, collezionando solo 4 punti in altrettante gare ed incassando due brucianti sconfitte consecutive, contro Empoli e Foggia, spie inequivocabili di un malessere che va approfondito prima che sfoci in una vera e propria crisi.

Cosa sta succedendo alla compagine di Tedino? Coesione, compattezza, ferocia motivazionale, stato di forma dei singoli, automatismi nelle due fasi, brillantezza atletica. Nulla è più come prima di Natale, urge focalizzare le cause ed individuare i rimedi per non pregiudicare le chances di promozione diretta.

Il faccia a faccia col patron è stato preceduto da due step preliminari ma altrettanto significativi.

A confrontarsi con la squadra sono stati prima il tecnico Tedino ed il direttore sportivo Fabio Lupo. 

Oggetto della discussione aspetti tecnico-tattici, lambiti in linea generale, ma soprattutto temi di carattere psicologico e motivazionale.

Al fine di testare umori, punti di vista ed opinioni della squadra, e provare a comprendere il perché, a livello inconscio, si siano parzialmente smarrite per strada quella abnegazione e quell'intensità, sotto il profilo della concentrazione e della vis agonistica, che cementano sincronismi e senso del collettivo.

Identità, fame e spirito di squadra, nell'accezione più organica del termine, che hanno generato equilibri e solidità alla base dell'ottimo girone d'andata. Valori che vanno ripristinati ai massimi termini, scongiurando lo spettro della presunzione e della supponenza che talvolta avversa e zavorra questa rosa.

Un monito ben recepito e condiviso dal gruppo che ha mostrato spirito autocritico, attaccamento alla maglia ed alla causa, e grande voglia di rivalsa.

Quindi è stata la volta di un confronto, franco, a tratti animato, ma estremamente sano e costruttivo, tra gli stessi calciatori.

Classico scambio di vedute, senza filtri ed a cuore aperto, per capire cosa realmente non va e ribadire unità di intenti ed assoluta priorità all'obiettivo comune. Mettendo al bando ogni forma di personalismo. Temi vari e criptati nella sacralità dello spogliatoio, come in ogni gruppo sano che si  rispetti. E, al netto di fisiologiche divergenze di vedute, su vicende di campo e atteggiamento, questo Palermo un gruppo sano e unito lo è, senza rischio di smentita.

Quando i calciatori si sono poi ritrovati al cospetto del patron, hanno, forse con sorpresa, preso atto di un Maurizio Zamparini dai toni risoluti ma pacati e cordiali.

L'imprenditore friulano ha ribadito fiducia e stima sia nei confronti del tecnico, la cui posizione è ad ora salda, che dell'organico, all'altezza a suo avviso di centrare la promozione diretta in serie A. Parole di incoraggiamento volte a spronare la squadra in un momento complicato, il più difficile della stagione, nell'auspicio che si ritrovino quanto prima identità, condizione e spirito.

Il patron è oggettivamente turbato dalla condizione atletica evidenziata dell'ultimo mese: la squadra è smunta, macchinosa, poco reattiva ed intensa, per nulla brillante.

Dopo la sosta invernale ha perso abbrivio, fluidità e ritmo, bisognerà capirne le ragioni ed impostare un lavoro specifico che ripristini la situazione in questo senso.

La sterilità offensiva e gli scompensi recenti evidenziati anche in fase di non possesso attengono alla sfera squisitamente tattica: sarà pertinenza di Tedino trovare soluzioni e correttivi. Sia in termini di modulo che di ruoli ideali ad esaltare le caratteristiche dei singoli in funzione delle esigenze della squadra.

Con due contendenti del calibro di Empoli e Frosinone, il Palermo non può più permettersi di perdere ulteriore terreno. Bisognerà tornare a correre e far punti fin dalle due prossime trasferte contro Perugia e Pro Vercelli.

Tedino non rischia nulla ma urge tornare a far punti ed invertire il trend da subito poiché in assenza perdurante di risultati, e di tangibili segnali di reazione, tutti verrebbero fisiologicamente messi in discussione come prassi consolidata nel mondo del calcio.

La squadra è comunque uscita rinfrancata da questa sessione di confronti che, se capitalizzata nel modo corretto, può eliminare qualche scoria psicologica e costituire un piccolo crocevia significativo della stagione per riprendere la strada maestra.

Non resta che trasporre moti e propositi sul terreno di gioco. A partire dalla delicata sfida del "Curi".