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Palermo, corsa al titolo sportivo: dagli 80 milioni degli arabi alla sorpresa Colella. Il punto

Fusione tra Mirri e Di Piazza, Ferrero chiama i dipendenti, azionariato popolare e piano Perigeo: le ultime sul futuro del club rosa

Mediagol97

Alla fine della fiera sono ufficialmente sei i soggetti in corsa per ottenere il titolo sportivo del Palermo in Serie D.

Le domande - come riporta all'interno della propria edizione odierna Il Giornale di Sicilia - sono pervenute tutte ieri sera al Comune entro il termine ultimo stabilito ed hanno dunque ristretto in maniera definitiva la cerchia dei partecipanti a sei. Oltre a quelli che già in maniera pubblica avevano fatto sapere del proprio interesse per la rinascita del club rosanero, dunque, si sono aggiunti altri tre aspiranti proprietari della società siciliana che verrà, con delle proposte tutte da valutare per il sindaco Leoluca Orlando, già al lavoro da ieri sera per cercare di prendere la decisione migliore e nel più breve tempo possibile.

80 milioni dal gruppo arabo

Zurich Capital Funds, il fondo libano-kuwaitiano diretto da Fahed Al Meraabi, non farebbe mistero delle proprie ambizioni. Il fondo che si è interessato alle vicende del Palermo avrebbe infatti ottenuto una linea di credito pari a 80 milioni di dollari (ossia poco meno di 72 milioni di euro) per finanziare il progetto sportivo da perseguire durante i prossimi cinque anni nel capoluogo siciliano. A questa eventuale operazione si dovrebbe unire il gruppo Al Dana International, di proprietà di Ramzi Al Shawa, un'affarista di origini palestinesi: tale società si occupa di diversi tipi d'affare nel Medio Oriente ma non solo, dal campo medico a quello petrolifero e dell'energia.

Il loro referente italiano sarebbe l'ambasciatore Alfredo Maiolese, presidente della Lega Musulmana Europea, nonché già in buoni rapporti con il sindaco Leoluca Orlando per via delle tante iniziative promosse dal Comune di Palermo a livello di integrazione e dialogo con la comunità musulmana: "Sul fronte calcistico, gran segreto sui nomi in corsa, ma Al Meraabi ha fatto cenno alla possibilità di acquisire giocatori brasiliani (anche se in D necessitano di passaporto comunitario). Nel loro progetto è prevista anche la creazione di una cittadella dello sport e l'intenzione è quella di allargare la propria area di business anche in altre attività locali".

Mirri e Di Piazza: matrimonio andato a buon fine

Dario Mirri ha infine aperto le porte del proprio progetto all'immobiliarista italo-americano Tony Di Piazza ed entrambi sono ora presenti all'interno di Hera Hora srl, ossia la società creata per poter prendere possesso del "nuovo Palermo", con un capitale deliberato pari a 15 milioni di euro, suddiviso in questo modo: l'imprenditore originario di San Giuseppe Jato prenderebbe il 40%, mentre Mirri il restante 60% (di cui il 10% personalmente ed il 50% tramite Damir srl). Il capitale attualmente versato rappresenterebbe il minimo legale, ovvero il 25% del capitale sottoscritto, pari a 3,75 milioni di euro.

Il progetto sportivo di questo gruppo sarebbe invece totalmente nelle mani di Rinaldo Sagramola, già in passato dirigente del Palermo (per ben otto anni) durante l'era Zamparini, e che avrebbe fatto partire i primi contatti per ciò che concerne i ruoli di vertice: "Per la poltrona di direttore sportivo ballano tre nomi: Castagnini, già dirigente con Sagramola a Vicenza e Brescia, Cristallini e Laneri. Prevista inoltre una collaborazione con la Parmonval, che ha chiesto al Comune la possibilità di utilizzare il «Barbera»".

Massimo Ferrero contatta i dipendenti

In maniera formale la Holding Max sarebbe attualmente rappresentata dal nipote Giorgio, ma sarebbe proprio Massimo Ferrero a guidare la società che vuole prendere in mano il Palermo ripartendo dalla Serie D. Il presidente della Sampdoria punterebbe a salvare i dipendenti del vecchio club rosaneroe sarebbe stato lo stesso Viperetta, nella giornata di ieri, a contattare telefonicamente alcuni di essi, in maniera tale da confermare la propria intenzione di assumere nuovamente tutta la passata forza lavoro della società siciliana, nonostante le evidenti difficoltà previste dagli introiti poco ricchi provenienti dai campionati dilettantistici:

"Mentre altri club della quarta serie hanno in organico non più di cinque dipendenti, Ferrero intende metter dentro una trentina di persone, confermando i ruoli avuti fino allo scorso anno. Un progetto dispendioso, che ha comunque trovato il favore dei lavoratori contattati in persona da Ferrero. Nel progetto dirigenziale sono presenti Giorgio Perinetti, Cristian Zaccardo e, per la squadra femminile, Pamela Conti. L'investimento triennale dovrebbe aggirarsi sui 20 milioni".

Sorpresa Colella

Il nome di Nunzio Colella non sarebbe affatto sconosciuto, ma la sua partecipazione al bando comunale per l'assegnazione del titolo sportivo del "nuovo Palermo" sarebbe rimasta ignota fino a ieri sera. Assieme ai fratelli Salvatore e Francesco, l'imprenditore ha presentato al Comune di Palermo la propria proposta e stando alle prime indiscrezioni, provenienti da Palazzo delle Aquile, la sua candidatura non sarebbe affatto da sottovalutare, considerando il suo ambizioso progetto per far ripartire i rosanerodalla Serie D.

Ciò che appare al momento certo, è che i Colella possiedono delle potenzialità economiche molto importanti per entrare a gamba tesa nel mondo del calcio: "il gruppo Capri Srl, proprietario dei noti marchi di abbigliamento Alcott e Gutteridge, ha un fatturato di poco inferiore ai 300 milioni di euro e nell'ultimo periodo si è concentrato su investimenti alberghieri e immobiliari, tanto da rendere Nunzio Colella «l'imprenditore dell'anno 2018» per Ernst&Young. Nello sport, finora, i Colella hanno avuto un ruolo marginale come partner delle Universiadi di Napoli. Adesso puntano all'ingresso concreto col Palermo".

L'azionariato popolare e il "piano Perigeo"

L'avviso pubblico del sindaco Orlando, come ben noto, prevedeva pure la chance di destinare una quota del "nuovo Palermo", che fosse pari ad almeno il 10%, a dei soci facenti parte di un azionariato popolare, ma il gruppo Palermo FBC 1900 Supporters Trust ci ha tenuto a non farsi sorprendere e ha deciso di presentare la propria manifestazione di interesse per primo. La società presieduta da Sergio Di Napoli sarebbe pronta a farsi garante della tifoseria rosaneroanche nel caso in cui dovessero essere scelti altri soggetti per la vittoria del bando, cercando di partecipare alla creazione della nuova società come azionisti di minoranza.

Infine anche Lucio Messina, socio del tour operator Perigeo Viaggi Srl ed assistito dall'avocato Madonia, ha presentato al Comune di Palermo un piano triennale per il rilancio del club siciliano. Stando a quanto finora annunciato, i nomi contattati sarebbero stati quelli di Beppe Iachini per la panchina e di Luca Toni per il ruolo di direttore sportivo, con l'intenzione di aprirsi ad una larga base popolare proprio per quanto riguarda il piano azionistico.

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