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Palermo: Cascio e Baccaglini da sodali a rivali. Lo smacco di Paul, il ritorno di Frank. Zamparini…

Palermo: Cascio e Baccaglini da sodali a rivali. Lo smacco di Paul, il ritorno di Frank. Zamparini…

Il Palermo si dimena faticosamente nel torneo cadetto alla ricerca di un posto al sole ma fuori dal campo si gioca una partita a due che catalizza maggiormente l'attenzione dei tifosi rosanero

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L'intercessione di Joe Tacopina, che di fatto svolse un'opera di mediazione, più o meno ufficiosa, nella trattativa.

Frank Cascio e Maurizio Zamparini si incontrarono un paio di volte alla presenza del patron del Venezia che si era speso in qualità di trait d'union tra le parti.

Le prime sensazioni positive che filtravano a denti stretti circa la fattibilità della complessa operazione. L'entusiasmo e le speranze di una piazza, di una tifoseria grata ma satura di metodi e dinamiche che avevano caratterizzato gli ultimi anni della vecchia gestione.

Il manager italo-americano, con origini di Castelbuono, siciliano doc.

Leader e rappresentante di una cordata di imprenditori interessati a rilevare il Palermo, investendo ingenti capitali sulla realizzazione di nuove ed avveniristiche infrastrutture e sul rilancio della gestione tecnica del club.

Sembrava tutto troppo semplice e lineare, il sogno di ogni tifoso rosanero che si materializzava in una sera d'estate quando Frank Cascio atterrava all' aeroporto "Falcone e Borsellino" sommerso dall'entusiasmo della gente e dal morboso assalto dei cronisti.

Quindi l'iter burocratico, la due diligence, le verifiche reciproche sulla solidità e solvibilità finanziaria, lo screening dei bilanci, gli advisor, le banche. La bozza di offerta, o la presunta tale, Zamparini che rimanda al mittente la proposta definendo l'interlocutore non in grado di fornire le garanzie consone al buon fine dell'operazione.

Del nutrito team che curava gli interessi del gruppo capitanato da Frank Cascio, faceva parte anche un giovane trader e consulente italo-americano nativo di Chicago.

Il quale in virtù di entusiasmo, intraprendenza e conoscenza della materia colpì positivamente il patron rosanero.

Paul Baccaglini, profilo poliedrico con un passato trasversale che spazia dal basket al mondo televisivo e dell'intrattenimento, s'innamorò giorno dopo giorno dell'idea di poter fungere da interfaccia e collettore di un gruppo di investitori pronti a rilevare il club rosanero.

Dopo la porta chiusa dal patron friulano a Frank Cascio, Baccaglini si mise in proprio, improntando con il numero uno di Viale del Fante un'operazione a largo raggio che prevedeva la gestione, la consulenza finanziaria, la bonifica e la riqualificazione di tutti i comparti aziendali del gruppo.

La firma del contratto, con tanto di nomina a presidente dell'ex iena e cifre del bussines plane, il fragore mediatico tra incontri istituzionali, presenzialismo nel cuore della città, fervore social, proclami e clausole di riservatezza, tatuaggi e scadenze procrastinate, società veicolo, misteriosi finanziatori, team di legali sempre alacremente al lavoro.

Giorni, ore, minuti all'insegna del Waiting for closing

Poi la fumata nera, con tanto di offerta di Baccaglini definita ridicola dal patron e sbandierata ai quattro venti, reciproco scambio di accuse a mezzo stampa, il nodo dell'esposizione debitoria e delle cifre da destinare alla costruzione delle infrastrutture. Appendici legali al veleno paventate da entrambe le parti in causa. Sarà per la prossima volta.

Questa è storia recente. Frank Cascio quel tentativo di golpe da parte del trader di Chicago non l'ha mai digerito. Le dichiarazioni rilasciate da Joe Tacopina sull'argomento furono abbastanza esplicative in tal senso.

Così come il silenzio stizzito di Cascio in merito al profilo dell'ex iena, corroborato da un'espressione piuttosto eloquente, come unica risposta ad una specifica domanda sul tema, la dice piuttosto lunga sullo stato dei rapporti tra i due.

Come ribadito da Cascio nel corso della sua visita in città in occasione della presentazione del progetto "Gustoso Sicilian Food Experience", la trattativa con Maurizio Zamparini per l'acquisizione del pacchetto di maggioranza del Palermo è di fatto riaperta e rientrata nel vivo con reciproca soddisfazione e moderato ottimismo.

Sullo sfondo, Paul Baccaglini non molla la presa e studia la possibilità di un rilancio, rispetto alla proposta precedentemente formulata a Maurizio Zamparini, che possa vincere le resistenze dell'imprenditore friulano.

Gli avvocati del trader italo-americano hanno recentemente incontrato i legali di Zamparini e dello studio Whiters, incaricato dal patron friulano di gestire e mediare contatti e negoziazioni con i potenziali investitori interessati all'acquisto del club.

Baccaglini avrebbe di fatto riproposto la sua candidatura ed anticipato l'imminente formulazione di una nuova offerta.

Memore del clamore, a conti fatti deleterio, che ha caratterizzato la precedente trattativa il rappresentante del fondo d'investimento Integritas Capital ha questa volta optato per il basso profilo dal punto di vista mediatico, tessendo la sua tela con sottotraccia e col massimo riserbo.

Attualmente sembra in svantaggio rispetto a Frank Cascio il quale godrebbe anche del sostegno, tra gli altri, di un profilo imprenditoriale del calibro di John Viola. 

La partita tra Paul e Frank resta comunque ancora molto aperta.

Da sodali a rivali il passo è stato breve. Incomprensioni, presunti tradimenti, schermaglie dialettiche, qualche colpo basso. Cascio e Baccaglini ora duellano, spalla a spalla, per provare ad entrare nel cuore dei tifosi rosanero e nella storia del club.

Zamparini sembra lì ad aspettarli, sornione, in attesa di comprendere chi tra i due possiede realmente le credenziali per tagliare il traguardo. 

Volente o nolente, il futuro del club dipenderà prettamente dalla volontà del patron friulano.

Il quale da legittimo proprietario vuole dettare termini e condizioni di un eventuale passaggio di consegne conciliando le proprie aspettative sul piano imprenditoriale con la certezza di cedere il club ad un gruppo che possa fornire adeguate garanzie in termini di investimenti, solidità ed obiettivi futuri. Tasselli tutt'altro che semplici da incastonare nello stesso mosaico.