Una deposizione circostanziata e ricca di particolari, quella che ha visto protagonista davanti ai pm l'ex presidente del Palermo, Paul Baccaglini.
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Palermo, Baccaglini ed il flop della trattativa con Zamparini: la banca cinese e il mistero Alyssa. La deposizione dell’ex iena…
Paul Baccaglini ascoltato dai magistrati in merito alla trattativa con Maurizio Zamparini, poi sfumata, per l'acquisizione del club nell'ambito dell'inchiesta legata all'istanza di fallimento depositata dalla Procura nei confronti del Palermo calcio
Il trader di Chicago ha testimoniato nell'ambito dell'inchiesta legata anche all'istanza di fallimento depositata dalla Procura di Palermo in Tribunale nei confronti del club di Viale del Fante.
Secondo quanto riportato dal "Giornale di Sicilia", Baccaglini, ascoltato dai magistrati al pari dei suoi advisor, l'avvocato Piero Belloni e il commercialista Stefano Gropaiz, avrebbe nutrito seri dubbi sulla solidità economica del Palermo calcio già nel corso della tormentata trattativa con Zamparini per l'acquisizione del pacchetto di maggioranza del club.
Baccaglini, in sede di deposizione, avrebbe contestato l’impossibilità di quantificare con certezza i debiti della società e l’emergere della questione Alyssa (società anonima lussemburghese a cui il Palermo avrebbe ceduto la Mepal, a sua volta detentrice del marchio del club rosanero)) in fase di duediligence, nonostante aver ribadito la disponibilità di finanziamenti in Cina con la banca Icbc fino a cento milioni di euro per rilevare la società e costruire stadio e centro sportivo.
Zamparini, secondo quanto sarebbe stato asserito dall'ex iena, non avrebbe fornito adeguate garanzie sui 40 milioni di credito che il Palermo vantava (e parzialmente vanta tuttora) nei confronti di Alyssa.
Sarebbe questo, secondo la deposizione dell'italo-americano, il motivo che avrebbe spinto Baccaglini a ridurre la propria offerta a 20 milioni (dilazionati in quattro anni) più ulteriori 10 in caso di permanenza in Serie A.
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