12 luglio.
serie b
Orlando: “Il Palermo non sarà un club satellite. Candidati? Ho ricevuto cinquanta chiamate. I tifosi mi hanno detto…”
"Meglio partire dalla D senza essere satelliti, piuttosto che essere un bel satellite di una società che potrebbe non avere interesse nel Palermo, se non quello di renderlo un vivaio di calciatori a basso costo"
E' questa la data che il sindaco di Palermo dovrà attendere prima di emanare il bando per l'assegnazione del titolo del club rosanero. Dopo parere negativo espresso dalla Covisoc, il capoluogo siciliano ha la necessità di ripartire il più presto possibile per cercare di ritornare nel calcio che conta. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, il primo cittadino palermitano, Leoluca Orlando ha parlato della questione "multiproprietà": "Siccome sarò io a scegliere, se alla fine il Palermo dovesse diventare la succursale di qualcuno, io non farò questo tipo di indicazione. Per questo ritengo sia opportuno, così come consigliato dai legali, dire che tutti possano partecipare, ma che l’assenza totale di conflitti di interesse con società calcistiche professionistiche sarà motivo di valutazione positiva. Meglio partire dalla D senza essere satelliti, piuttosto che essere un bel satellite di una società che potrebbe non avere interesse nel Palermo, se non quello di renderlo un vivaio di calciatori a basso costo".
Caso importante anche quello che riguarda i numerosi dipendenti della società di viale del Fante: "La garanzia dei livelli occupazionali verrà inserita, compatibilmente con la legislazione vigente, come motivo di valutazione positiva".
Tanti i soggetti che hanno già espresso l'intenzione di partecipare al bando, tra cui Ferrero, Mirri ed un gruppo di Hong Kong: "Ho ricevuto una cinquantina di chiamate per questo motivo, a tutti ho risposto che non incontro nessuno, se non dopo la scadenza dei termini di presentazione delle domande in base al bando. Commissione? La scelta la farò io, perché sono io il responsabile, ma mi farò assistere da soggetti di altissima credibilità e affidabilità etica. Giusto per non essere solo nella decisione, ma spetta a me. Se sbaglio, sbaglierò io. Non chi mi aiuta a formulare la scelta. Di questa vicenda mi assumo la responsabilità fino in fondo. Anche perché la scelta, com’è nota, è assolutamente fiduciaria. Lo faccio per evitare di passare il mio tempo al bar con persone che hanno tempo da perdere".
Orlando ha anche incontrato una delegazione di supporter rosanero: "Da parte dei tifosi ho notato stanchezza e sfibramento. Ho parlato anche con degli esponenti della tifoseria, ho avuto un confronto costruttivo con loro e li ho trovati nella condizione tale da dire “basta che finisca l’era Zamparini”, un’era positiva del calcio a Palermo, ma che finendo nel peggiore dei modi ha fatto dimenticare il periodo felice".
Infine, il sindaco di Palermo si è soffermato sulla questione stadio e degli obiettivi che si è prefissato: "La delibera stabilita dal consiglio comunale prevede il pagamento del canone di locazione, dal quale verranno detratti eventualmente i costi della manutenzione straordinaria. Palermo in A? Credo che il tempo minimo per la Serie A sia quattro anni, ma il mio obiettivo è far tornare il Palermo tra i professionisti e ho tutto l’interesse ad individuare una compagine credibile, solida e affidabile", ha concluso Orlando.
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