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Nuovi guai per Arkus Network: scoppia il caso Amandatour, i dettagli

In Russia sarebbe scoppiato il caso Amandatour, società attiva nel settore del turismo di lusso in Italia, acquistata da Arkus Network nel mese di febbraio

Mediagol3

Nuovi guai in vista per Arkus Network.

In Russia sarebbe scoppiato il caso Amandatour, società attiva nel settore del turismo di lusso in Italia, acquistata da Arkus Network nel mese di febbraio. Amandatour - stando a quanto riportato dalla stampa russa - non starebbe onorando gli impegni presi con gli hotel italiani, per conto dei tour operator del paese euro-asiatico.

Un caso esploso a causa dei mancati pagamenti da parte del tour operator incoming agli alberghi in cui sono ospitati i turisti provenienti dalla Russia. Numerosi alberghi italiani, in particolare, starebbero chiedendo agli ospiti russi di saldare il conto del soggiorno, a volte anche trattenendo i soldi direttamente dalla carta di credito, perché non avrebbero ricevuto i pagamenti da Amandatour.

Ciò nonostante, sul sito Facebook di Amandatour è stata pubblicata una nota che sembra essere una chiara risposta alle notizie di stampa in questione. Nel testo, in inglese, si legge che le attività della compagnia proseguono normalmente con la garanzia di tutti i servizi offerti ai clienti. Inoltre, le informazioni "che stanno circolando in questi giorni su vari organi di informazione" vengono definite infondate, diffamatorie e prive di qualsiasi base concreta. "I partner dell’operatore e i clienti delle agenzie sono stati informati direttamente del caso e dei motivi di alcuni recenti disservizi, indipendenti in qualsiasi modo da nostre omissioni o responsabilità e non imputabili quindi alla compagnia. Amandatour e la sua direzione hanno già intrapreso una serie di iniziative e di azioni volte a proteggere i propri interessi corporate e quelli di terze parti, così come la propria integrità professionale e reputazione commerciale".

Infine, anche una nota di Arkus che minaccia chiunque dal diffondere notizie allarmistiche "non corrispondenti in alcun modo alla verità”, con l’avvertimento che in caso contrario l’operatore si rivolgerà alle autorità competenti per proteggere “la propria integrità in tutte le sedi civile e penali".