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Napoli, la rivelazione su Insigne: “Torino ed Inter scartarono Lorenzo…”

Napoli, la rivelazione su Insigne: “Torino ed Inter scartarono Lorenzo…”

Le dichiarazioni di Orazio Vitale, primo presidente e scopritore del talento nativo di Frattamaggiore

Mediagol93

271 presenze e 82 gol, questi i numeri di Lorenzo Insigne dal suo esordio nel 2010 in serie A con il Napoli, guidato allora da Walter Mazzarri, fino ad oggi. Il talento dell'attaccante napoletano e della Nazionale Italiana non è mai stato oggetto di discussione ma in passato - tra le big del nostro calcio - c'è chi non ha creduto in lui fino in fondo. Come racconta ai microfoni di "Radio Punto Zero" Orazio Vitale, presidente dell'Olimpia Sant'Arpinio prima scuola calcio di Insigne: "Inter e Torino hanno perso l’affare della loro vita scartando Insigne per l’altezza. Il Napoli, invece, ha saputo sfruttare la situazione, quando firmò il primo tesserino con la società azzurra dissi: ‘vi sto dando il nuovo Maradona’”.

Spaziando tra presente e passato l'ex presidente della squadra campana parla del Lorenzo di ieri e di oggi, aprendo una parentesi anche su quelle che, a parer suo, sarebbero le aspirazioni future del talento classe 91:“Insigne è stato sempre un ragazzo umile, mangiava pane e pallone. Il calcio è la sua vita. Non aveva nessun problema con i compagni, lo rispettavano tutti. Non s’è mai reso superiore a nessuno. All’età di sette anni i ragazzini già volevano farsi la foto con lui prendendolo in braccio, s’intuiva fosse un predestinato. Le intenzioni di Lorenzo sono quelle di voler restare a vita al Napoli, ma oggi comanda il denaro. Se una società impazzisce, come il PSG, offrendo tantissimi soldi, il Napoli che fa?”

Tra le varie tematiche affrontate, Orazio Vitale si sofferma anche sui diversi approcci di Sarri e Ventura in merito all'utilizzo dell'attaccante della Nazionale: "Oggi Insigne è il migliore giocatore italiano. Da quando c’è Sarri, che gli ha dato fiducia e lo ha messo in condizione di esprimersi al massimo, è esploso completamente. Per me può fare ancora di più. Ho sofferto tantissimo quando Insigne è rimasto in panchina contro la Svezia, non potevo crederci. È stato un suicidio da parte di Ventura”