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Napoli, Koulibaly: “Vinceremo lo scudetto, ci crediamo. Autogol a Torino? Ecco come l’ho superato”. E sul razzismo…

Le dichiarazioni rilasciate dal difensore senegalese del Napoli, Kalidou Koulibaly

Mediagol40

Parla Kalidou Koulibaly.

Un'autorete pazzesca al secondo di tre minuti di recupero che ha deciso la gara a favore della Juventus ha macchiato la seconda giornata del campionato di Serie A del difensore Napoli, che con le lacrime agli occhi si è scusato con i compagni e i tifosi per quel pessimo e sfortunato gesto tecnico, che il senegalese, nonostante l'amarezza e la delusione, è riuscito a superare grazie al calore e al supporto della tifoseria partenopea.

Oggi, archiviata la sconfitta di Torino, Koulibaly, intervenuto ai microfoni del 'Corriere dello Sport' lancia una previsione sulla squadra che vincerà lo scudetto: "Sarà il Napoli. E lo scriva. Noi ci crediamo. La sconfitta contro la Juventus non lascia tracce. E poi il campionato è appena cominciato".  

"Napoli non ti tollera, ti ama - ha proseguito il numero 26 azzurro -. Ne ho avuto testimonianza e ripetutamente, non solo nei momenti felici ma anche nella quotidianità. Una delle giornate dure, come quella dopo l'autorete, me l'ha addolcita la gente. Mi sono ripreso molto in fretta".

Sul razzismo, che in tante occasioni ha visto lo stesso Koulibaly protagonista: "E se la ferita dell’Olimpico si rimarginò quasi in fretta, perché ritenni che quel giorno fossimo in presenza di un caso, a San Siro rimasi stupito: perché Milano è città più cosmopolita, nell’immaginario la più europea delle metropoli italiane. Non riuscii a capire, in ognuno dei due casi, perché mai ci fosse quell’atteggiamento nei miei confronti. Come non riesco a farmene una ragione quando capita ad altri. A me fanno il verso della scimmia, a Mihajlovic - al quale dedico un pensiero personale - l’offesa riguarda le sue origini. Ed è grave, insopportabile. Ho provato, a volte, con Insigne, a tranquillizzarlo: dài, passa. E invece ho sbagliato: passerà se ci opporremo, se ci saranno interventi seri. Offendere Lorenzo, che è un patrimonio del calcio e non solo un nostro giocatore, che è uno dei talenti della Nazionale, significa voler offendere l’Italia stessa, avercela con il tuo vicino, con chi ti appartiene".

Capitolo Champions League: "La Champions è un brivido. La pelle d'oca. Napoli-Liverpool sa di nuovo di spettacolo. Ecco io a chi ci fischia e a chi ci offende voglio dire solo che noi siamo qui per dare qualcosa di nostro, per divertire e divertirci, per condovidere certe emozioni".

Chiosa finale su Diego Armando Maradona, che custodisce gelosamente la maglietta di Koulibaly: "Ma ci pensa, il più grande di tutti che dice quelle cose di me? Vuol dire, allora, che sono sulla buona strada, anche se il percorso è lungo. E sapere che abbia la 26 è orgoglio", ha concluso.