E' considerato tra i più grandi colpi messi a segno da Aurelio De Laurentiis.
serie a
Napoli, Ancelotti confessa: “Qui per restare a lungo. Juventus? Nessuno è imbattibile”. E sui cori razzisti…
Le parole del tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, relative alla lotta scudetto e al momento vissuto dalla sua squadra
Stiamo parlando di Carlo Ancelotti, l'unico allenatore ad aver vinto il titolo in quattro dei cinque maggiori campionati europei: Italia, Francia, Inghilterra e Germania. Approdato quest'estate al Napoli dopo l'esperienza sulla panchina del Bayern Monaco, l'allenatore originario di Reggiolo, è riuscito in pochissimo tempo a guadagnarsi la stima e la fiducia di tutto l'ambiente azzurro.
Durante una lunga intervista concessa a "La Gazzetta dello Sport", Ancelotti, ha parlato della sua nuova avventura nel club campano, soffermandosi sulla stagione in corso e non nascondendo l'ambizione di riuscire a costruire qualcosa di importante con i partenopei.
“Avere il fisico conta più della tecnica e dell’intelligenza calcistica? Ai calciatori va trasmessa convinzione e fiducia, ma alcune volte vanno stimolati. L’intelligenza in un calciatore conta tantissimo, il talento non è sufficiente. Senza professionalità e applicazione non si fa la differenza. Alla stazza fisica non do molta importanza, a calcio possono giocare tutti. Il giocatore lento, quello veloce, il giocatore basso, il giocatore alto. L’aspetto fisico, nella mia idea di calcio, ancora non ha la predominanza sull’intelligenza tecnica e tattica. Più dell’intelligenza conta solo la personalità”.
Il tecnico del Napoli, inoltre, si è soffermato sulla delicata questione relativa alla lotta scudetto, commentando il momento vissuto dalla formazione bianconera: “La Juventus è inarrivabile? No, la Juventus è molto forte, molto continua, però inarrivabile no. Nella mia esperienza di calcio non ho ancora trovato squadre imbattibili. Certo, per stare al passo con la Juve, devi fare miracoli. Questa squadra ha tante potenzialità e lo ha dimostrato nel girone di Champions League, che era difficilissimo. Siamo cresciuti molto in personalità, convinzione, perché queste partite ti aiutano a crescere. Siamo una squadra che non può giocare a basso ritmo. Per riuscire dobbiamo lavorare sempre a ritmo alto, sostenuto. Sono convinto di avere il centrocampo migliore d’Italia. Koulibaly è tra i migliori al mondo con Sergio Ramos, Varane e con quelli della Juventus che sono molto forti, più che come individualità, come coppia. Manca un attaccante robusto? Dipende da come vuoi giocare. Noi non sfruttiamo molto i cross quindi cerchiamo di utilizzare più il gioco verticale. Fino ad ora, ha funzionato”.
Inevitabile la parentesi relativa ai cori razzisti: "Non voglio fare un discorso solo sul Napoli. Voglio parlare degli stadi italiani e della lotta contro ogni intolleranza. Una cosa sono i cori e gli striscioni divertenti, altro sono le manifestazioni di odio e la demonizzazione di città, colori della pelle, appartenenze etniche o religiose. E’ un malcostume che deve finire. Se ci sono quei cori si devono attuare delle procedure: la segnalazione del capitano all’arbitro, l’annuncio con gli altoparlanti e, se tutto questo ancora non serve, si arriva alla sospensione della partita”.
Infine, Ancelotti, si è espresso in merito al suo futuro: “E’ immaginabile un’idea del manager che resta a lungo in una società come nel calcio inglese? Mi piacerebbe molto. Forse qui ci sono le caratteristiche adatte a un progetto simile. Di Napoli mi piacciono tante cose. Ovviamente il paesaggio e la luce. Il Vesuvio: ti svegli la mattina e hai questa fotografia emozionante davanti. La gente è molto disponibile. Mi piace poi la passione che c’è dietro questa squadra. A me piace frequentare la città, vado per strada, nei ristoranti e nessuno mi ha mai disturbato, sono molto rispettosi”.
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