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Mirri: “Sagramola mi ha convinto a prendere il Palermo. Non ho mai capito a chi sia servito il fallimento, Foschi e Preziosi…”

"Penso che sapremo la verità solo grazie alle carte giudiziarie quando cominceranno i processi"

Mediagol92

"Senza Rinaldo Sagramola (general manager del Palermo per otto anni nella gestione Zamparini, ndr) non l’avrei fatto".

Inizia così la lunga intervista rilasciata ai microfoni de Il Giornale di Sicilia da Dario Mirri, attuale presidente del Palermo, che ha avuto assegnato il titolo sportivo del club rosanero attraverso l'avviso pubblico dell'amministrazione comunale a seguito della mancata iscrizione al campionato di Serie B dell'U.S. Città di Palermo. "È stato lui a convincermi, con tenacia e competenza - ha proseguito Mirri parlando dell'ad rosanero -. Se non avessi avuto al fianco una persona di cui fidarmi ciecamente non sarei qui. Lui voleva tornare a Palermo, vuole vivere qui, conosce le potenzialità di questa città e alla fine l’ha spuntata".

Eppure Mirri nel vecchio Palermo ci ha anche perso 2,8 milioni, cifra immessa a febbraio per pagare gli stipendi ed evitare una penalizzazione in classifica: "È vero e ci abbiamo già lasciato i primi due milioni e ottocentomila euro. Però questa cosa volevo farla, mi sembrava doveroso anche per la città provare a creare qualcosa di diverso nel calcio. Qualcosa che potesse rivalutare la città di Palermo, penso che lo sport possa servire anche a questo, come un messaggio culturale".

Nell'ultimo anno il club rosanero ha vissuto una stagione più che tribolata: "Vero, neppure io che ho seguito la vicenda da vicino ho capito cosa sia accaduto alla fine. A chi sia servito questo fallimento. Penso che sapremo la verità solo grazie alle carte giudiziarie quando cominceranno i processi".

L'imprenditore palermitano 47enne, proprietario di Damir, aveva anche pensato di rilevare l'intero pacchetto azionario del vecchio Palermo: "Io da solo non l’avrei fatto. E penso nessun imprenditore serio. C’era però Preziosi che diceva di potere vendere il Genoa. Se l’avesse venduto, io sarei entrato con una quota di minoranza. Anche una buona parte dei due milioni e ottocentomila euro versati a febbraio per evitare la penalità l’avrebbe dovuta versare Preziosi. Non lo ha fatto, ma cercherò di recuperarli in ogni modo. Se Preziosi era stato contattato da Foschi? Sì, però poi venne a cercare me tramite un comune conoscente".

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