"Non ho paura della mafia".
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Mirri: “Non ho paura della mafia, Libero Grassi un eroe. Serie D? Una cosa mi ha dato fastidio…”
"Siamo imprenditori, non benefattori. Se mai arriveremo in alto e qualcuno si farà avanti con una proposta, saremo aperti e ricettivi"
Categorico Dario Mirri. Il presidente del Palermo, in un'intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, si è raccontato a 360 gradi: "Ho un’ammirazione sconfinata per Libero Grassi (imprenditore assassinato perché si ribellò al pizzo, ndr). E se è il caso, denuncio".
Legalità, passione, amore e idee. Il Palermo contro ogni forma di prevaricazione: "Sono appena stato in Questura perché domenica c’è stato un atto spiacevole, in curva Sud alcuni ultras hanno intimidito e fatto sloggiare tifosi tranquilli".
Mirri non si occupa del piano sportivo, il tutto viene gestito da Rinaldo Sagramola: "Sulla parte sportiva ha pieni poteri. Lì non voglio intervenire, non esonererò mai un allenatore. Nel caso, lo deciderà Sagramola". In passato on era così, con la tifoseria abituata a continui scossoni. Il calcio però costa, e anche molto: "Siamo imprenditori, non benefattori. Se mai arriveremo in alto e qualcuno si farà avanti con una proposta, saremo aperti e ricettivi. Palermo ha un grande bacino d’utenza, in A la sua quota di diritti tv valeva 50 milioni".
Il numero uno del club rosanero ha un solo rammarico, legato al pagamento richiesto dalla Lega per l'iscrizione in Serie D del Palermo: "A me dà fastidio aver pagato un milione per l’iscrizione alla D, quando le altre hanno versato 30mila euro, ma siamo il Palermo e capisco come la rinascita abbia un prezzo", ha concluso Mirri.
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