"di Maria Chiara Ferrara
serie a
Milan, la chiave verso il TAS è Maldini? La rivoluzione di Elliott…
Nel progetto di rifondazione del Milan del fondo statunitense Elliott potrebbero rientrare alcune vecchie glorie rossonere, tra cui Paolo Maldini
Il Milan, a seguito di una parentesi durata meno di quindici mesi con a capo l'imprenditore cinese Yonghong Li — che non ha restituito ad Elliott un debito di circa 32 milioni di euro, versato dalla hedge fund nelle casse rossonere per l'aumento di capitale, né è riuscito, in ultima istanza, a concludere un accordo di vendita della maggioranza del capitale —, tornerà a breve nelle mani del fondo statunitense.
L'era asiatica del club di via Aldo Rossi è, dunque, definitivamente terminata: Paul Singer, fondatore e azionista di Elliott Management Corporation, ha infatti già avviato le pratiche volte a ricondurlo alla guida della società, ma non è ancora chiaro se intenda gestire il Milan per un po’ al fine di rivalutarlo o instradare immediatamente le procedure di vendita, in quest'ultimo caso rientrerebbero in corsa i soggetti che in precedenza avevano manifestato il proprio interesse, come Rocco Commisso e la famiglia Ricketts.
Nell'attesa che il processo di acquisizione delle azioni di Yonghong Li da parte del fondo americano giunga al termine — entro una settimana o poco più — Elliott si sta già muovendo, con fare presidenziale, al fine di rifondare il Consiglio di Amministrazione del club e l'obiettivo, in particolare, sarebbe quello di restituire il Milan a coloro che ne hanno designato la storia: l'imprenditore statunitense, infatti, avrebbe nelle ultime ore, secondo quanto riporta il quotidiano 'La Gazzetta dello Sport', intrattenuto dei contatti diretti con Paolo Maldini, il quale avrebbe già dato la sua disponibilità a far parte del nuovo progetto e, con il numero 3 rossonero, potrebbe tornare a casa anche l'ex centrocampista Demetrio Albertini. Al di là del management, a far le spese di tale rivoluzione potrebbero essere Marco Fassone, il cui posto potrebbe essere occupato da Umberto Gandini — attuale amministratore delegato della Roma —, e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, che verrebbe sostituito da Cristiano Giuntoli, al momento al Napoli.
Una riedificazione di tale spessore, congiunta ad una bramata stabilità societaria, venuta ripetutamente a mancare negli ultimi mesi, darebbe nuove speranze al Milan in vista del ricorso al TAS di Losanna, che potrebbe ribaltare la sentenza UEFA che ha decretato l'esclusione per una stagione del club rossonero dalle Coppe Europee per la violazione delle norme del fair play finanziario nel triennio 2014/17. L'udienza è prevista il prossimo 19 luglio, dunque, in tale occasione sarà di fondamentale importanza evidenziare una nuova credibilità da parte della proprietà statunitense e sottolineare come le inadempienze relative alle finanze siano da attribuire alla precedente gestione. Al TAS spetterà, infine, l'ultima parola.
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