Lo scorso 4 gennaio è stato sollevato dall'incarico di tecnico del Torino.
serie a
Mihajlovic: “Stufo di allenare in Italia, ho rifiutato 2-3 offerte. Inter-Milan e la Nazionale…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex tecnico del Torino: "Con Bernardeschi, Chiesa e Insigne tra due anni la Nazionale potrà nuovamente dire la sua"
Stiamo parlando di Sinisa Mihajlovic. Fatale al coach serbo è stata la sconfitta ai quarti di finale di Coppa Italia maturata nel derby con la Juventus. Poi, la breve bizzarra esperienza allo Sporting Lisbona. A nove giorni dalla presentazione ufficiale ed alla firma del contratto triennale, infatti, Mihajlovic è stato di fatto licenziato.
Intervistato ai microfoni di SkySport, il tecnico originario di Vukovar è tornato a parlare del suo futuro e del derby della Madonnina in programma il prossimo 21 ottobre fra Inter e Milan. Ma non solo...
"Il mio futuro? Ho rifiutato 2-3 offerte in Italia perché il mio desiderio è quello di andare all'estero. Vorrei fare qualche altra esperienza in Europa e in Asia, di stare in Italia mi sono un po' stufato, magari ci tornerò tra 5-6 anni. Il derby? È sempre una partita particolare e chi è favorito di solito perde, ma qui sono due squadre dello stesso livello - ha dichiarato Mihajlovic, doppio ex di turno -. Spero che sarà una bella partita con lo stadio pieno. È un derby meno sentito di quello di Roma ma è sempre una bella cosa, faccio il tifo per tutti e due perché sono stato bene in entrambe le squadre, magari un pareggio".
SCUDETTO -"Fin quando c'è questa Juventus c'è poca possibilità per tutte, le altre potranno prendersi soddisfazioni andando in Champions. Il Napoli dovrebbe partire subito dopo la Juve, poi le romane e le milanesi si giocano gli altri posti, io spero che ci sia la Lazio".
LA NAZIONALE -"Mancini sa meglio di tutti noi quello che deve fare. Contro l'Ucraina hanno fatto una bella gara, ma è vero che segnano poco, se giocano così potrebbero far bene con la Polonia - ha detto Mihajlovic -. Bisogna dare fiducia all'Italia e a Mancini. L'importante è non retrocedere. Purtroppo in Italia c'è poca pazienza ma con in campo giocatori come Bernardeschi, Chiesa e Insigne tra due anni la Nazionale potrà nuovamente dire la sua", ha concluso.
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