"Dicevo che non sarei mai andato a giocare lontano da casa e al Sud. Poi sono venuto con il Brescia a giocare a Palermo un paio di volte e in ogni occasione mi innamoravo della città. Dormivamo in centro e il tragitto in pullman dall'albergo allo stadio era uno spettacolo".
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Martinelli: “Palermo occasione presa al volo, io innamorato della città. Corini? Mi ha insegnato tanto”. E su Mirri…
Le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Palermo: "Il clima è spettacolare, vivo a Mondello che è una zona bellissima"
Parola di Alessandro Martinelli. Il centrocampista del Palermo, uno degli uomini copertina della squadra allenata da Rosario Pergolizzi, è stato intervistato ai microfoni de 'La Repubblica'. Diversi sono stati i temi trattati dal calciatore ex Brescia, approdato nel capoluogo siciliano in estate dopo aver rescisso il contratto che lo legava alle Rondinelle: dalla scelta di sposare la causa rosanero nonostante la categoria, al suo rapporto con i nuovi compagni di squadra.
"Palermo è bella e appena si è presentata l'occasione l'ho presa al volo. Il clima è spettacolare, vivo a Mondello che è una zona bellissima. Certo, vengo dalla Svizzera e lì siamo tutti precisi. Qui è tutto un po' caotico, ma il traffico è solo questione di abitudine. Una settimana e tutto diventa normale. E poi il teatro Massimo è fantastico - ha dichiarato Martinelli -. Se c'è un allenatore al quale sono più legato? Un po' tutti mi hanno lasciato qualcosa, da quelli che ho avuto più a lungo come Boscaglia a quelli con cui ho lavorato meno come Marino. Corini mi ha insegnato molto anche se ho giocato poco. E metto anche Madonna che ho avuto nei primi anni da professionista. Cerco di imparare da tutti, anche dai calciatori che non giocano nel mio ruolo: da Chiellini in difesa per la concentrazione che ha fino agli attaccanti per come si muovono. Da noi Ricciardo o Santana hanno molto da insegnare. Mi piacciono molto i giocatori tecnici. Ronaldo o Messi sono fortissimi, ma mi piacciono di più quelli come Ozil. Messi è un talento puro, ma è troppo forte, non è un essere umano".
LA SQUADRA -"Sembra che ci conosciamo da anni? Il merito è di tutti: da chi ha scelto i giocatori e dei giocatori stessi, dei più piccoli che si adattano in fretta ai più grandi che si mettono a disposizione. Il merito va anche alla società. Sagramola e Castagnini li conosco bene avendoli avuti come dirigenti per diversi anni. So che se si buttano in qualcosa è perché dietro c'è una situazione solida e un futuro da scrivere. E il presidente Mirri mi sembra uno che non c'entra niente con questo mondo: è educato, timido e riservato. È fantastico lavorare in questo mondo con delle persone così".
TEMPO LIBERO - "Com'è Martinelli fuori dal campo? Non sono un amante della musica, ma delle serie tv sì. Con Netflix le vedo praticamente tutte. Gioco alla playstation con Fifa e mi piacciono un po' tutti gli sport. Anche se principalmente seguo il tennis. Sono legato ai miei amici, sono cresciuto in un piccolo paese della Svizzera, Mendrisio, mi piace trascorrere il tempo con la mia fidanzata. In cucina sono negato, vado tutti i giorni a mangiare fuori con gli altri compagni negati come me. Sono goloso, ma devo controllarmi, altrimenti sono uno che fa strillare la bilancia", ha concluso.
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