Una carriera da giramondo per Malaury Martin.
serie d
Martin: “Ho sempre sognato il calcio italiano, Palermo mi rappresenta. Guidolin il mio maestro, i miei ricordi al Monaco…”
Il regista francese si racconta: dai suoi primi passi al Monaco alla scelta di sposare il progetto rosanero
Il regista francese classe '88 è arrivato al Palermo dopo aver indossato nella scorsa stagione la maglia degli scozzesi del Dumferline. Il calciatore transalpino si è raccontato attraverso le colonne de 'Il Corriere dello Sport': dai suoi inizi fino alla scelta di sposare la causa rosanero nonostante la Serie D. Ecco uno stralcio dell'intervista odierna.
"Da calciatore ho sempre sognato un'avventura nel calcio italiano. Quando si dice il destino. Oggi mi accorgo che tante volte ho sfiorato l'Italia e il Palermo. I miei compagni? Flavio Roma che ha fatto la storia del Monaco; Marco Di Vaio che ai giovani dava tanti consigli; Christian Vieri che vedevo più nello spogliatoio che in campo; Dario Simic che mi rubò il numero di maglia, il 14: non avevo fatto i conti con le celebrità. Infine, con gli Hearts, Kyle Lafferty. Pochi giorni fa, si è congratulato per telefono. In un anno, ci siamo fatti molte risate, preparavamo scherzi per tutti. Se mi fosse piaciuto averlo a Palermo? È uno che ha sempre segnato, e questa è la verità del campo, poi quello che fa fuori non mi riguarda. Esordio? Nel 2006, il debutto in League 1, a Monaco, avevo 17 anni, 8 mesi e 18 giorni. Fu Guidolin a farmi esordire, a quei tempi il Monaco era una società molto complicata, un viavai continuo di tecnici. Peccato che Guidolin sia andato via subito dopo. Forse la mia carriera sarebbe cambiata. Obiettivi? Andare in C, subito: squadra all'altezza, ottimo lavoro, voglia di successo, impegno quotidiano e giovani bravi. E poi, la A, come detto a Sagramola. Mi sono stancato di muovermi perché non è nel mio carattere. Dopo dieci anni, sarei rimasto al Monaco, se avessi potuto. La vicenda del Palermo mi assomiglia, è il riassunto della mie esperienze".
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