Pasquale Marino rompe il silenzio.
serie b
Marino: “Non mi spaventava l’idea di ripartire da zero, nessun rimpianto. Io in serie D…”
Le parole del tecnico originario di Marsala in merito alla situazione che sta vivendo il club di Viale del Fante
La decisione del Consiglio Federale sembra aver spento tutte le speranze del Palermo, ormai destinato a ripartire dalla serie D a causa della mancata iscrizione al prossimo campionato di serie B. Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network, ha comunque deciso di giocare l'ultima carta a sua disposizione appellandosi al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, scelta che rappresenta più un ulteriore vincolo per i giocatori piuttosto che un reale modo per salvare la squadra da un destino ormai segnato.
Ad analizzare la situazione del club rosanero è intervenuto Pasquale Marino, cui contratto con il Palermo è formalmente iniziato l'1 luglio ma che di fatto non ha quasi mai guidato la squadra visto il caos venutosi a creare nell'ultimo periodo. Il tecnico originario di Marsala ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso di un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Qualcuno mi ha messo in guardia? C’erano dubbi, anche in considerazione della situazione pregressa molto complessa, ma allo stesso tempo si sperava che la squadra venisse iscritta. Ero consapevole che non mi avrebbero messo in mano uno squadrone, questo sì. Non mi spaventava l’idea di ripartire da zero. Anzi, ero convinto che una squadra giovane, capace di lottare e giocare un buon calcio, avrebbe riconquistato il Barbera. Non ho rimpianti. Non ho rifiutato altre offerte. Ribadisco: il Palermo mi ha cercato, in quel momento ero libero e ho accettato. Al Palermo non avrei mai detto di no. Ringrazio i tifosi. Mi hanno accolto benissimo e mi è dispiaciuto non poter ricambiare l’ affetto".
Marino sembra dunque non essere destinato ad allenare il Palermo, anche se il tecnico originario di Marsala sembra voler tenere aperto uno spiraglio per il futuro: "Non sono fatalista, in futuro chissà. Mai dire mai".
Infine, sulla possibilità di guidare i rosanero anche in serie D: "Non si tratta di accettare o non accettare. Per vincere, in qualsiasi categoria, serve gente che quella categoria la conosca bene e che l’ha praticata, di recente. Io vinsi a Paternò, 15 anni fa. Erano altri tempi".
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