serie b

Marino: “Due anni per riportare il Palermo dove merita, vorrei puntare su Brignoli-Pomini. Rajkovic e Bellusci…”

L'intervista al nuovo allenatore del club rosanero, Pasquale Marino: "Appena l'iscrizione sarà ufficiale ci saranno giocatori che faranno di tutto per venire a Palermo"

Mediagol97

Il campionato, intanto, lo vinciamo con l'iscrizione; poi ho due anni per costruire una squadra immediatamente competitiva e per riportarla nella posizione che merita

Parla così Pasquale Marino. Il nuovo coach del club rosanero, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha esposto le sue idee ed il proprio progetto tecnico relativo alla prossima stagione che lo vedrà impegnato sulla panchina del Palermo Calcio (aspettando l'iscrizione al torneo di Serie B), soffermandosi inoltre sul futuro di diversi calciatori ancora in bilico tra la permanenza nel capoluogo siciliano e l'addio. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'allenatore marsalese su questi ed altri temi.

Stiamo assistendo ad una svolta epocale. Senza Zamparini e con un allenatore, siciliano, cocciuto e convinto. Pasquale Marino è pronto a prendersi il Palermo.

"Con coraggio e pazienza, l'impronta del nuovo corso. Sono fiducioso, bisogna ricostruire quasi da zero, appena l'iscrizione sarà ufficiale ci saranno giocatori che faranno di tutto per venire a Palermo. Cerchiamo scelte oculate con gente di personalità che ha voglia di lottare e di correre. La piazza di Palermo impone anche questo. Ci apprezzeranno".

Il tempo stringe. Con il rischio di avere pochi volti nuovi in ritiro?

"No, le basi le getteremo fin dalla prossima settimana. Dobbiamo cambiare tantissimo. Qualcuno forse pensava di liberarsi a parametro zero, adesso non si può più bluffare. Nessuno è incedibile in questa categoria".

Brignoli e Pomini, il primo nodo da sciogliere.

"Vorrei puntarci, sarebbe già una buona base di partenza".

Bellusci e Rajkovic in vendita per stipendi troppo alti…

"Chi viene a Palermo sa che non ci sono più ingaggi da Serie A. La società non se li può permettere e quindi dobbiamo adattarci. Noi e loro".