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Maresca: “Tornare è stato l’errore più grande della mia carriera”

Il centrocampista rosanero ha parlato alla Gazzetta dello Sport del suo ritorno in Italia dopo le esperienze in Spagna e Grecia.

Mediagol3

Enzo Maresca ha girato l'Europa nel corso della sua carriera.

Ha giocato in Inghilterra, Spagna e Grecia, vinto coppe e campionati, ma si sente comunque molto legato all'Italia, che difende anche quando è più complicato. "Quando ero in Spagna nelle interviste mi chiedevano sempre di Calciopoli e del “bunga-bunga” di Berlusconi. Io difendevo sempre l’Italia, ma è stata dura. L'errore più grande che ho fatto? Tornare a giocare in Italia. L’ho fatto perché mi aveva chiamato Ciro Ferrara alla Samp. Invece ho trovato un Paese fermo. Sembra che da noi non invecchino solo i presidenti, gli allenatori e i politici. Non c’è ricambio generazionale. D’altronde lo capisco, pensi alla visibilità che dà il calcio. Io ho giocato in Spagna sei anni e avrò visto in tv 4¬5 presidenti, non di più. Da noi si fa a gara per metterci la faccia. E poi siamo poco leali, è il Paese di quelli che si sentono più furbi. Forse è stato persino un danno che abbiamo vinto il Mondiale 2006, quel successo ci ha impedito di rigenerarci. Mi ostino a pensare che la professionalità paghi, però le racconto questo. Monchi, direttore sportivo del Siviglia ¬ per me il più bravo che c’è in Europa ¬ una volta mi disse: “Noi siano una équipe di 16 persone. Ebbene, ogni volta che voglio scegliere da solo sbaglio, se ascolto gli altri invece non mi succede quasi mai”. Il problema è che da noi il d.s. ha il suo allenatore, l’allenatore si porta i suoi giocatori e si va avanti così. E nessuno dice niente perché tutti hanno paura di perdere il posto. Una volta in un club importante di Serie A i dirigenti hanno chiamato a colloquio due tecnici. Il primo diceva che la squadra avrebbe potuto fare bene ma occorrevano certe condizioni, il secondo invece ha detto che tutti erano fortissimi e avrebbero vinto di sicuro. Sa chi è stato ingaggiato? Ovviamente il secondo. Due allenatori sottovalutati? Anche se è stato in grandi club, per me Pellegrini è meno stimato di quanto meriti. Tra i giovani, Ciro Ferrara è un incompreso".