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Lancini: “A Palermo ho trovato la mia dimensione, la A è il sogno interrotto. Modelli? Ecco a chi mi sono sempre ispirato”

Il difensore rosanero ripercorre le tappe della sua giovane carriera svelando i motivi che lo hanno indotto ad accettare di vestire la maglia rosanero

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Edoardo Lancini è il pilastro della difesa di Rosario Pergolizzi.

Il difensore bresciano ha scelto di vestire la maglia del Palermo nonostante le diverse offerte pervenutegli nel corso del calciomercato estivo, anche da compagini che militano in serie superiori. L'obiettivo del centrale difensivo rosanero è raggiungere i massimi livelli con questa maglia, ma al momento bisogna concentrarsi sulla vittoria del campionato di Serie D che permetterebbe al Palermo di ritornare tra i professionisti. Il calciatore classe '94, attraverso le colonne dell'edizione odierna de 'Il Corriere dello Sport', ha ripercorso le tappe della propria carriera e si è proiettato al futuro.

"È’ stata una sorta di catarsi. Per ripartire con nuovi stimoli. Mi voleva il Catania, ho voluto aspettare. A Palermo ho trovato la mia dimensione. Prima ascoltavo tutti, guardavo le pagelle, da bresciano avvertivo pressione e responsabilità. Essere profeta in patria non è facile. Ora me ne frego. Qui mi sono tuffato in un mondo pieno di entusiasmo. La A è il sogno interrotto. Prima bisogna pensare alla C, vincere il più possibile. Contro l’Acireale? Lo stesso. Da bambino sognavo di giocare nella mia città. Ricordo un Brescia-Atalanta 3-3, quello della corsa di Mazzone sotto la curva bergamasca per il gol al 90’ e la tripletta di Baggio. Mi dicevo: 'Un giorno ci sarò anch’io'. Seguivo il Milan, la squadra del cuore, e ovviamente Maldini e Nesta. Gol? Il mio record. Il primo, contro la Cittanovese, non si scorda mai; il secondo a Nola, decisivo per la vittoria".