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Juventus-Atalanta, Allegri: “Stagione complicata, ecco come la squadra dovrà affrontare la Champions League. Mio erede? Sono certo che…”

Juventus-Atalanta, Allegri: “Stagione complicata, ecco come la squadra dovrà affrontare la Champions League. Mio erede? Sono certo che…”

Le parole del tecnico bianconero, Massimiliano Allegri, a margine della gara contro l'Atalanta

Mediagol93

L'Atalanta pareggia e vede più vicina la Champions.

Termina 1-1 il match dell'Allianz Stadium tra i bianconeri e nerazzurri: risultato che permette ai bergamaschi di agganciare al terzo posto l'Inter, battuto da un inarrestabile Napoli per 4-1. Nell'ultima giornata di campionato adesso, agli orobici, basterà battere il Sassuolo per avere l'aritmetica certezza della qualificazione in Champions League. Sfida analizzata al triplice fischio dal tecnico Massimiliano Allegri, ormai giunto alla sua penultima gara sulla panchina della Juventus.

“Mio erede? Non lo so, ma sicuramente la società farà la scelta giusta - ha dichiarato l'allenatore ai microfoni di "Sky Sport" -  Il passaggio contro l’Atletico non è stata roba da poco. La stagione non era iniziata benissimo a causa degli infortuni, la partita più importante è stata quella di Bologna perché abbiamo praticamente chiuso il discorso. Abbiamo fatto 37 formazioni differenti sia per gli infortuni sia perché dovevo farlo, la squadra ha risposto sempre al massimo. Vincere non è mai facile ma i giocatori hanno permesso che questo risultasse semplice. Tutto l’ambiente è cresciuto in modo costante, diciamo che la spensieratezza dovrà essere la forza per affrontare la Champions. Agnelli? Per me è stato un onore che il presidente mi accompagnasse all’uscita e sono stato davvero felice che la squadra mi abbia supportato fino all’ultimo. Oggi si sono celebrati otto scudetti di fila e il mio quinto consecutivo. Futuro? Io faccio sempre delle valutazioni tecniche sulla squadra perché se non sono convinto preferisco non andare avanti, non sono un abitudinario e quindi se non mi diverto smetto di allenare. Quando ho capito che sarei andato via? Avevo parlato con il presidente e c’era l’idea di andare avanti, poi nell’ultimo mese e mezzo le cose si sono evolute in un altro senso. Ho capito che per il bene della Juventus era giusto finire, va bene così. Milan e Juve? Sono due mondi diversi dai quali ho imparato davvero tanto, più fortuna di così non avrei potuto avere. Mi fermo un anno se sarò costretto altrimenti, se ci sarà l’occasione giusta, mi rimetterò in gioco. Ora vedremo cosa accadrà, la vita è piena di imprevisti e quindi valuterò ogni cosa con attenzione".