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Italia, Mancini predica calma: “Soddisfatto dai giovani. Celebrazioni? Solo dopo aver vinto l’Europeo”. E su Balotelli…

Le dichiarazioni del ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, durante l'evento "Social Football Summit" svoltosi a Roma questo pomeriggio

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Roberto Mancini torna a parlare.

Non smette di sorprendere l'Italia di Roberto Mancini, qualificatasi ad Euro 2020 con tre turni di anticipo e reduce da 10 vittorie su 10. Dei numeri strepitosi che hanno permesso agli azzurri di archiviare definitivamente la pratica relativa alla mancata partecipazione ai mondiali di Russia. Un cammino, quello degli azzurri verso il prossimo Europeo, commentato proprio dal ct degli azzurri Roberto Mancini durante l'evento "Social Football Summit" svoltosi questo pomeriggio a Roma.

"Siamo contenti perché come prima cosa i tifosi si sono riavvicinati alla nazionale e questa è la cosa migliore, poi il fatto che abbiamo sempre vinto ci fa piacere. Al momento però non abbiamo ancora vinto niente, dovremo essere bravi e fare bene a giugno. Adesso è presto per essere ricordati, vorremmo essere ricordati più avanti, dopo aver vinto un Europeo e magari un Mondiale, a quel punto potremmo fare paragoni con altre nazionali del passato. Ho sempre pensato di far pace con la Nazionale entro i 60 anni, ci sono riuscito a 54. Mi sono sempre detto: diventi ct della Nazionale e poi vinci un Europeo e un Mondiale". 

"Si possono giocare solo a marzo perché quelle sono le date. Vedremo che test saranno, sicuramente saranno di livello alto. Ogni partita si può vincere o perdere, l'importante è che noi continuiamo ad avere questo tipo di gioco, di mentalità, questa atmosfera che si è creata nel gruppo che poi viene riportata sul campo. Le prossime due amichevoli saranno importanti, perché prima dell'Europeo poi ci sarà forse solo un'altra partita importante. Non abbiamo tanto tempo. Al momento sono confermati quasi tutti. Secondo me possono cambiare uno o due. Il gruppo è quello. Qualcuno purtroppo non sarà convocato, alla fase finale sarà un po' più difficile. Ci verranno solo in 23, dispiace perché ce ne sono almeno una decina in più che lo meriterebbero".

Infine, due battute sui giovani: "Barella, uno dei primi a debuttare in azzurro, non aveva una grande esperienza ma in poco è diventato uno dei migliori centrocampisti italiani, ma tutti quelli che sono stati chiamati stanno facendo bene, mi sono piaciuti e sono rimasti quasi tutti in azzurro in pianta stabile. Castrovilli ha delle qualità importanti, è giovane, dipenderà da lui. Balotelli? Sei mesi sono lunghi".