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Inter-Lazio, Conte: “Ostacolo molto impegnativo, Inzaghi sottovalutato. Razzismo? Vi dico la mia”

Il tecnico dei nerazzurri, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Serie A fra Inter e Lazio

Mediagol97

Antonio Conte si appresta a scendere in campo contro Simone Inzaghi per confermarsi capolista.

L'allenatore dell'Inter, intervenuto in conferenza stampa dal Suning Training Centre di Appiano Gentile alla vigilia del quinto turno di Serie A contro la Lazio, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni relativamente alla sfida che attende la formazione nerazzurra in casa contro i biancocelesti, soffermandosi anche su altri temi extra campo.

Bella vittoria nel derby, ora la Lazio: che partita prevede?

"Ostacolo molto impegnativo, uno dei più difficili dall'inizio della stagione. La Lazio ha un'identità, lavora da tempo con un allenatore bravissimo e un po' sottovalutato come Simone Inzaghi. Anno dopo anno sono migliorati, c'è un grande progetto. Complimenti a loro. Domani sarà una partita difficile e servirà la spinta di tutti".

Si può fare qualcosa di concreto per il razzismo?

"Ti ritrovi articoli da parte di qualcuno dove si parla della futura partita contro la Juventus in cui sembra dovrò ricevere insulti dai tifosi. Serve senso di coscienza, chi scrive dovrebbe conoscere il sentimento di chi legge. C'è chi incita all'odio, fossi il direttore del giornale li caccerei tutti a calci in culo. Al 95' siamo tutti bravi a fare le sostituzioni. Chi comunica ha responsabilità maggiori rispetto a tutti gli altri. Chi la scrive più grossa in Italia adesso ha più ragione. Stiamo scherzando?".

Che benzina può dare la vittoria nel derby? Chi ha giocato meno può aiutare la base dei titolari?

"Stiamo lavorando di allargare la base. Quando partecipi a un campionato così difficile, dove ogni gara richiede il cento per cento, dove si gioca ogni tre giorni per la coppa europea, è importante avere garanzie. Dovrò prendermi dei rischi, ma voglio che siano calcolati".

Sanchez è fuori per una questione solo fisica?

"Per Alexis vale lo stesso discorso degli altri. Quando mi potrà dare ciò che voglio, come Lazaro, Biraghi e Bastoni, lo inserirò. Non devo accontentare nessuno, devo solo pensare al bene dell'Inter".

Si possono sostenere tutte queste gare in pochi giorni?

"Godin giocherebbe la sua seconda gara di fila, de Vrij dopo l'affaticamento comunque può giocare diverse partite. I ragazzi sono allenati e stanno bene. Farò le scelte tenendo in considerazione tutto".

Chi le ricorda Lukaku: dei gol che sono arrivati dal centrocampo quanto c'è del suo lavoro?

"Di Romelu abbiamo detto tutto, son contento che segni, ma al di là di questo conta vincere e fare gol. Più frecce al nostro arco abbiamo a disposizione e meglio è. I centrocampisti nelle mie squadre hanno avuto un ruolo sempre determinante".

Può già fare una proiezione per questo campionato?

"Dobbiamo pensare gara dopo gara. L'oggi è certo, il domani no. Concentriamoci sulla Lazio che l'anno scorso ha anche vinto la Coppa Italia. Stanno facendo un ottimo lavoro, dal presidente Lotito, al direttore Tare, passando per il tecnico e i giocatori a sua disposizione. Dagli elogi stiamo lontano, altrimenti non abbiamo capito nulla. Dobbiamo resettare tutto in fretta, siamo solo alla quinta giornata. Premonizioni non ne possiamo fare perché quando cadremo, dovremo essere in grado di rialzarci. Vedo troppi proclami dopo sole quattro partite. Ho l'esperienza giusta per capire che è tutto creato ad arte per darci presto una bella saccagnata. Il Napoli viene nominato poco, ma è una squadra molto forte. La Juve anche di più. Poi consideriamo le altre squadre, tra le quali anche l'Inter".

Chi avrebbe votato al Best Player FIFA?

"Se non è zuppa è pan bagnato. O Messi o Ronaldo. Indipendentemente non sbagli perché parliamo di giocatori che sistematicamente raggiungono 40-50 gol. Ogni anno, non dimenticano una stagione. Dobbiamo essere grati a loro che hanno fatto la storia di questo sport".

Si aspettava di più da qualcuno dei suoi calciatori?

"Non sono d'accordo con chi dice che i prossimi undici giorni saranno difficili perché tutti lo sono. Non dobbiamo farci prendere dall'entusiasmo, né dallo scoramento. Se non ci dimenticheremo questo, supereremo le difficoltà".

Si rivede un po' in Barella?

"E' generoso come lo ero io, sprizza energia da tutti i pori che va incanalata nella giusta direzione. Si allena bene, ha alte potenzialità e voglia di lavorare. Il suo sogno era giocare nell'Inter e può diventarne una colonna per il resto della sua carriera".

Godin l'ha paragonata a Simeone per caratteristiche: è d'accordo?

"Da calciatori eravamo due centrocampisti simili. Box to box lo ritrovavi a difendere e subito dopo ad attaccare per fare gol. All'Atletico ha trovato la sua dimensione con le sue idee. Io invece sono stato più girovago, ho affrontato diverse esperienze con tante squadre. Le squadre di Diego sono difficili ad affrontare".

Si vede bene qui per tanti anni?

"Quando inizia un nuovo progetto, la speranza è che sia duraturo possibile. Le idee sono più facili da assimilare con il tempo, puoi apportare modifiche e crescere nel tempo. Riuscire a rimanere nello stesso club per un tecnico sarebbe la cosa migliore. Il massimo per me sono stati tre anni. Vorrei riuscire ad aprire un ciclo e per me sarebbe più semplice. Quando campi club, riparti da zero, tabula rasa e non è facile se non trovi le persone che ti supportano in tutto. Qui posso e devo ringraziare il lavoro che stanno facendo Lele Oriali e Javier Zanetti, un grazie che non finirà mai. Persone che mi sono vicine e credono nel mio lavoro. E' una fortuna".

I difensori a che punto sono nella costruzione?

"Skriniar ha personalità, fa quello che gli chiedo. Qualcosa è cambiato rispetto al passato. E' importante avere difensori che fanno i registi quando affrontiamo squadre che ti pressano tanto. Il calcio moderno è totale, il difensore deve prima difendere, ma al tempo stesso deve essere parte della costruzione del gioco. Ognuno dei calciatori in campo è totalmente coinvolto, a partire dal portiere. Così come gli attaccanti nella fase di non possesso".