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Inter-Juventus, Conte: “Il tempo svelerà nostre ambizioni, bianconeri un esempio. Lukaku? Giocherà solo se…”

Le dichiarazioni del tecnico nerazzurro, Antonio Conte, a margine della gara contro i Campioni d'Italia

Mediagol93

Sale l'attesa per Inter-Juventus.

Il derby d'Italia è arrivato: archiviata la sconfitta maturata in Champions League contro il Barcellona, l'Inter, è pronta a cimentarsi in uno degli impegni più importanti della stagione. Stiamo parlando della super sfida contro la Juventus, in programma domenica sera a "San Siro". Match che darà la possibilità ai meneghini di aumentare sensibilmente il divario dalla "Vecchia Signora", seconda in classifica a 2 punti di stanza dalla vetta. Un obiettivo di cui il tecnico Antonio Conte, ha parlato durante la consueta conferenza stampa pre-gara.

"Si affrontano due squadre che sono in testa e che hanno fatto meglio delle altre. Siamo però solo alla settima di A, tutti i valori verranno fuori più avanti. Il tempo dirà quali sono le nostre ambizioni. Serve coraggio. La Juve ha dettato legge negli ultimi otto anni in Italia che ha fatto bene in Europa, costruita nel tempo. Grande merito a chi ci ha lavorato per farla diventare una vera corazzata. Sono un esempio. Mi auguro nel prossimo di poter contare su più giocatori, per ripartire meglio le forze. Il nostro campionato gira intorno a questo, nella gestione delle energie, affinché certi giocatori non siano costretti a giocarle tutte. E' importante per l'Inter. Qualcuno era in ritardo, ma siamo solo all'inizio e il serbatoio è pieno. Queste sono partite che danno energie per entrambi. Arriviamo con la giusta convinzione ed entusiasmo, anche dopo una sconfitta contro un grande avversario in Champions. Lukaku? Romelu giocherà se darà garanzie che cerco"

Inevitabile la parentesi relativa al Barcellona: "Ogni partita è importante, continuo a ripetere che ogni gara è uno step. Quando perdi a Barcellona deve esserlo, per capire dove si può migliorare. Per raggiungere certi livelli dobbiamo ancora fare strada. Abbiamo radicalmente cambiato rispetto agli anni passati. Tanti parlano degli acquisti fatti, ma sono partiti elementi che venivano considerati basilari. Ci sono tanti giocatori dalla poca esperienza per giocare a certi livelli. Sarà importante la crescita di ognuno di questi, stanno migliorando ma bisogna crescere dal punto di vista della mentalità, del fisico, dell'autostima. Noi stiamo lavorando in maniera importante, giorno e notte, e non posso che ringraziare questi ragazzi per disponibilità dimostrata. Negli anni si capisce dove è giusto andare, crescere, migliorare. Quando parlate di vedere anche solo l'1% di possibilità di poter vincere, bisogna considerare anche il lavoro, la crescita necessaria per poterlo fare. Quando ho parlato con i direttori e il presidente, ho intravisto certe situazioni, ma tra il dire e il fare c'è tanto. Si abusa troppo di questa parola: vincere. Pochi sanno cosa c'è dietro, quanto lavoro c'è, cosa comporta vincere. Devo cercare di trasferire questi concetti, io il primo che cerca di migliorare. Noi dipenderemo molto dalla nostra crescita dei singoli, ma anche del collettivo. Ci sono giocatori che possono diventare top player"

Chiosa finale sull'"effetto Sarri": "Penso che la Juventus abbia una propria idea, ha vinto cinque partite e pareggiata una, in Champions una vittoria e un pari, ha una sua fisionomia, ha abitudine, ha giocatori che sanno solo vincere, ha tutto. Parliamo di una squadra fatta che ogni anno aggiunge e non sostituisce. Ogni anno è andata sempre più su, gli altri il percorso inverso. Si è creato un gap, noi abbiamo iniziato un percorso per ridurlo".