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Inter, Conte e la lettera di minacce: “Sappiamo dove vivi e chi è tua figlia”. L’autore potrebbe essere…

Il tecnico dell'Inter è stato ascoltato nella giornata di mercoledì dal Nucleo investigativo presso la sede del club: i dettagli

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Lo scorso 16 novembre la notizia.

Antonio Conte ha ricevuto una busta con dentro una lettera con frasi minatorie ed una cartuccia da caccia. Un inequivocabile ed inquietante atto intimidatorio. Poi, la precisazione da parte del club nerazzurro che ha fatto sapere che "Conte non ha ricevuto personalmente alcuna lettera minatoria e, di conseguenza, non si è recato in prima persona a sporgere denuncia. È stato il club a ricevere una lettera e, come da prassi in questo genere di situazioni, ha provveduto a rivolgersi alle autorità competenti".

Ragion per cui, come riportato da 'La Stampa', nella giornata di mercoledì il tecnico originario di Lecce è stato sentito dal Nucleo investigativo presso la sede dell'Inter, dichiarando di non sapere chi possa averlo minacciato. Una missiva che sembra essere stata scritta da una persona di istruzione medio-alta, in stampatello e con una penna nera, senza lasciare tracce di impronte. "Sappiamo dove vivi", "Sappiamo chi è tua figlia", sarebbero alcune delle frasi presenti nella lettera.

Al momento, la pista più battuta dai carabinieri sarebbe quella che porta ad un tifoso arrabbiato per l'approdo del tecnico sulla panchina dell'Inter. All'interno della lettera, infatti, vi sarebbe scritto che Conte non sarebbe mai dovuto andare ad allenare i nerazzurri. Inoltre - si legge - per il coach è scattata la vigilanza generica radiocollegata, il più basso livello di sorveglianza previsto per un personaggio pubblico, con volanti e radiomobile che pattugliano di frequente i luoghi sensibili: la sede del club e la casa del tecnico.

Infine, come informa 'La Repubblica', le minacce non sarebbe state rivolte soltanto ad Antonio Conte e ai suoi familiari, ma anche al preparatore atletico dell'Inter, Antonio Pintus, con un passato alla Juventus.