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Guidolin: “Udinese e Palermo le mie squadre più belle. Adesso mi diverto a commentare le partite, ma sono pronto per tornare in panchina”

"Mi hanno cercato diversi club, ma per tornare ad allenare serve un progetto che mi dia entusiasmo. La parte finale della carriera deve essere come voglio io: condizioni giuste e un fascino particolare"

Mediagol92

"Il destino mi ha portato qui per abitare a Londra".

Inizia così la lunga intervista rilasciata da Francesco Guidolin ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L'esperto tecnico vanta 555 panchine in Serie A, ma da diverse stagioni non allena. L'ultima esperienza è stata nel 2016 alla guida degli inglesi dello Swansea. Adesso è uno dei commentatori di Dazn: "Mi piace, mi aggiorna e mi consente di restare a contatto con il mio mondo. Perché sono fermo da diverse stagioni? È stata una mia scelta. L'esperienza allo Swansea è stata gratificante. Lavorare in Premier è il sogno di tutti gli allenatori. Mi hanno cercato diversi club, ma per tornare ad allenare serve un progetto che mi dia entusiasmo. La parte finale della carriera deve essere come voglio io: condizioni giuste e un fascino particolare".

Guidolin è fiero di quanto fatto in carriera: "Posso essere soddisfatto: ho vinto la Coppa Italia a Vicenza, ho ottenuto tre promozioni in A con Vicenza, Palermo e Parma, sono andato otto volte in Europa con Udinese, Palermo, Vicenza e Bologna. La squadra più bella? L'Udinese del 2010, con Sanchez, Asamoah, Di Natale, Handanovic, Inler. E poi il Palermo 2006­-07". Il tecnico nativo di Castelfranco Veneto ha sfiorato in diverse occasioni le big italiane: "L'Inter di Moratti, la Lazio di Cragnotti, la Juve di Umberto Agnelli".

All'Udinese le sue migliori stagioni: "Modello Pozzo? Gli anni europei vissuti dall' Udinese hanno forse stravolto la realtà: la dimensione di partenza deve essere sempre quella di conquistare i 40 punti per salvarsi. Al Watford non so che cosa sia capitato, ma la Premier è il campionato più competitivo al mondo. Se i Pozzo mi avessero proposto di allenarlo avrei sicuramente accettato di parlarne: lavorare in Premier è stimolante. Ma io, per dire, sono affascinato anche dalla Championship. Ci sono stati un paio di contatti con il QPR, ma non hanno avuto seguito".

Con la famiglia Pozzo un rapporto fatto di alti e bassi: "Penso che il rapporto sia stato in parità: io ho dato moltissimo e loro nei momenti più difficili, come nel 2010, quando conquistai solo un punto in cinque gare, mi hanno sempre sostenuto. Non dimentico che ad un certo punto mi dissero che avrei potuto essere l'allenatore dell'Udinese per molti anni. Se c'è mai stata la possibilità di ritornare in bianconero? Ci sono stati contatti indiretti, ma dopo tanta strada condivisa, avrei potuto parlare solo con la famiglia Pozzo".