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Guidolin: “Palermo, Martin farà bene. Lo ricordo al Monaco, era tosto ed elegante. Rosa in Serie D? Parlavo con Foschi…”

"Il Palermo è sempre nel mio cuore e faccio un in bocca a lupo a Pergolizzi"

Mediagol92

"Malò, chi?".

Inizia così l'intervista de Il Corriere dello Sport all'ex tecnico del Palermo Francesco Guidolin. L'esperto allenatore, al momento senza squadra, in carriera ha anche allenato il Monaco, dove ha fatto esordire una delle pedine fondamentali del nuovo Palermo, Malaury Martin: "Il biondino? Sì, lo avevo messo in gruppo, mi piaceva, si allenava con noi. L’ho fatto esordire io?".

Guidolin inizialmente non aveva ben compreso di chi si stesse parlando: "Gioca nel Palermo? Non sapevo. Incredibile! Una storia affascinante che non misarei immaginato. Adesso è tutto chiaro. Era un ragazzo interessante, uno della bellissima squadra di giovani che il Monaco ha sempre avuto. Una mezzala, mi pare".

L'esordio con il Monaco nel 2006: "Sono passati tredici anni, allora aveva caratteristiche più offensive, giocava a tutto campo - racconta Guidolin -. Mi fa piacere che sia in rosa. Spero faccia bene, che prenda per mano i compagni e che si trovi a suo agio. Ma, conoscendo Palermo, sono sicuro che si ambienterà facilmente e che sarà felice di questa nuova avventura".

Guidolin spera che il Palermo torni il più velocemente possibile tra i professionisti: "Martin potrà cambiare la storia del Palermo. Era elegante ma anche tosto, un gran bravo ragazzo. Sono contento che si sia ricordato di me. E adesso forza Palermo!".

L'ex tecnico rosanero ha poi proseguito: "Se seguo il Palermo? Poco, anche perché sono stato all’estero e ho tralasciato di tutto, ora devo rimettermi in pista. Il Palermo è comunque sempre nel mio cuore e faccio un in bocca a lupo a Pergolizzi".

Le recenti vicende hanno costretto i rosanero a ripartire dalla Serie D: "Sentivo Rino (Foschi, ndr), nel periodo in cui la squadra si stava giocando la promozione, ci speravo tantissimo e la A sarebbe stata la scintilla che mi avrebbe scaldato il cuore. Perché, per pensarla diversamente, sono in cerca di un’emozione. Mi dispiace veramente. Fare parte di un progetto ambizioso mi avrebbe dato i brividi che cercavo per un ritorno in panchina. Io vicino al Palermo? Avevo contatti con Rino, tifavo per lui e i rosa. Sapevo del suo impegno e seguivo l’evoluzione societaria. Non ci ho capito mai niente, però. Speravo solo che la squadra andasse in A e che si creasse una società solida. Si vede che non era destino".