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Guarnotta: “Abbiamo vissuto la fase più nera e i tifosi sono stati presi in giro, ora il Palermo torna ai palermitani”

L'intervista al magistrato palermitano, nonché tifoso d'eccezione dei rosanero, Leonardo Guarnotta: "Mirri e Di Piazza vogliono coinvolgere altri club e creare un vivaio florido, siamo stati molto attenti per poter scegliere il meglio"

Mediagol97

Il sindaco Leoluca Orlando, per affidare la rinascita del calcio a Palermo a Hera Hora di Dario Mirri e Tony Di Piazza, si è avvalso della consulenza di un vero e proprio tifoso d'eccezione.

Così si definisce Leonardo Guarnotta, prima ancora che magistrato e presidente del Tribunale di Palermo. Da ben sessantanove anni amante di quei colori "unici al mondo", ha vissuto momenti di grande felicità ma anche di tristezza assoluta e nel corso degli ultimi mesi, purtroppo, sono decisamente più numerosi i secondi.

Adesso, però, la speranza è quella di una pronta risalita verso le zone del calcio italiano che contano e che competono alla quinta città d'Italia: "È la speranza non solo mia, ma credo di tutti i tifosi, anche quelli più giovani- afferma il magistrato palermitano, intervistato da Il Giornale di Sicilia -, quella di vedere il Palermo ai livelli che merita, cioè in Serie A. C'è stato un momento felice sotto la presidenza Zamparini, in cui il Palermo per tanti anni è riuscito ad imporsi, dando cinque elementi alla nazionale campione del Mondo e arrivando in Coppa Uefa. Ricordo con piacere la vittoria di Londra con la rete di Caracciolo e il punto più alto, quella finale di Coppa Italia persa per la terza volta. Poi però è iniziata la fase calante".

Una discesa terminata con la mancata iscrizione al torneo di Serie B e la necessità, dunque, di individuare un nuovo soggetto con cui ripartire dai dilettanti. Proprio il sindaco Leoluca Orlando ha voluto Guarnotta al suo fianco nel tavolo consultivo per avviare la rinascita del calcio a Palermo: "Devo ringraziare il sindaco, perché da tifoso mi ha fatto vivere un'esperienza unica. Certo, avrei preferito non viverla, col Palermo in Serie B. Però mi ha voluto al suo fianco e lo ringrazio per la stima. Non è stato semplice, siamo stati molto attenti per poter scegliere il meglio. È stato necessario anche l'aiuto di un commercialista per poter valutare nel dettaglio la solidità economica delle sei imprese che hanno presentato una manifestazione di interesse. Anche per questo, crediamo di aver fatto la scelta giusta".

La stessa scelta che ha infine portato alla nomina della società composta da Mirri e Di Piazza, ossia una cordata "seria e palermitana": "Perché su questo eravamo tutti d'accordo, dopo tanti anni, era giusto che il calcio a Palermo tornasse in mano ai palermitani. Innanzitutto hanno soddisfatto tutti i requisiti richiesti dall'avviso. Quello che ci ha impressionato particolarmente, però, è che loro nella documentazione hanno incluso le copie dei quattro assegni da 250 mila euro l'uno, necessari per il contributo di iscrizione. Il loro progetto mira a coinvolgere nella realtà del Palermo Calcio tutte le società sportive cittadine. Vogliono inoltre creare un vivaio, una cantera che possa formare giovani pronti per la prima squadra, come fanno tanti altri club. Abbiamo fatto una constatazione del tutto onesta e corretta: fino alla Serie B, c'è la possibilità che questa società possa continuare a reggere le sorti della squadra. Poi è chiaro che per andare in Serie A serva una consistenza economica maggiore, ma questo inizio è confortante e ci ha indotto a preferirli agli altri".

Basi solide ed utili per archiviare il recente passato e guardare con ottimismo al futuro: "I tifosi non meritavano queste umiliazioni, per l'amore mostrato verso questi colori unici al mondo. Andai la prima volta allo stadio a dieci anni, sono rimasto estasiato da Sukru, questo giocatore imponente che segnò direttamente da calcio d'angolo. Ma non solo questo: sono stato uno dei quaranta di Palermo-Chievo del 1997, ho vissuto tutte e tre le finali di Coppa Italia e soprattutto il dramma della retrocessione in C2 sventata solo dalla mancata iscrizione dell'Ischia Isolaverde. Abbiamo appena vissuto la fase più nera e i tifosi sono stati presi in giro, ma ora il Palermo torna ai palermitani".

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