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"I palermitani sono stati straordinari con me, quel primato mi ha permesso di prendere un piccolo posto nella storia del Palermo e spero che vinca questo campionato, perché la Serie D non gli appartiene".
Ricorda così l'esperienza in rosanero l'ex centravanti Salvatore Campilongo, autore di cinque reti nello storico successo per 7-1 contro il Lecce. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, il tecnico 58enne ha parlato della gara di domani tra Giugliano e Palermo, entrambe sue ex squadre: "Credo che sarà una bella partita. Il Giugliano ha una squadra giovane che gioca un buon calcio, anche se domenica ha perso a Torre Annunziata, ma lì ci può stare. Stanno facendo un buon campionato, soprattutto in casa, dove hanno sempre vinto. Tra l’altro, giocano in un campo un po’ piccolo".
Campilongo si è soffermato proprio sulle dimensioni del terreno di gioco del Vallefuoco di Mugnano: "Diciamo che è un campo molto raccolto, dai. È un po’ stretto ed è in erba sintetica, in più gli spalti sono attaccati al campo e ci sarà anche una bella cornice di pubblico. Credo che possa essere l’arma in più per il Giugliano, ma il Palermo è una grandissima squadra, costruita per vincere. Col Savoia hanno avuto un incidente di percorso".
Il percorso dei rosanero fin qui in campionato è stato pressoché perfetto: "Stanno facendo un campionato importante. Hanno giocatori straordinari, di categoria superiore, ma so per esperienza che in Serie D non basta solo questo. Questo torneo l’ho stravinto con l’Ischia, quando ho vinto anche lo scudetto. È un campionato difficile in cui i giovani possono fare la differenza, dovendo schierare quattro under. Il Palermo però ha elementi di alto livello, specie qualcuno che conosco bene...".
Campilongo conosce bene Ferdinando Sforzini, avendolo avuto all'Avellino: "Mi sono sentito con lui di recente, siamo sempre in contatto. Nando è come un figlio per me, gli voglio bene e spero si riprenda presto dall’infortunio. L’ho avuto ad Avellino, qualche anno fa. In attacco schieravo lui e De Zerbi, un altro che è passato da Palermo, anche se ha avuto più sfortuna con Zamparini. Se mi aspettavo questa fine? No, assolutamente no. L’ho avuto come presidente a Venezia e non potevo aspettarmelo. Quando si sentivano certi discorsi negli ultimi anni, non ne ero convinto. Invece è stata la realtà e mi spiace molto, perché a Palermo sono rimasto legato tantissimo, nonostante abbia vissuto lì solo un anno".
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