di Fabio Giacalone PALERMO AMELIA7- Sarebbe lui leroe rosanero di giornata. Nella seconda metà del primo tempo e allinizio della ripresa sfodera interventi decisivi su conclusioni difficili e ravvicinate degli avanti genoani. Nel momento di maggior pressione del Grifone, smorza gli entusiasmi degli uomini di Gasperini. Sullazione del gol dei liguri, tuttavia, sembra avere qualche responsabilità sul tempo e sullefficacia delluscita che avrebbe dovuto togliere la sfera dallarea piccola. CASSANI5 Annullato nella sua solita azione offensiva dal trio di fascia sinistra genoana Bocchetti, Criscito, Sculli. Con questultimo ingaggia un duello dai toni aspri e spesso sopra le righe, dal punto di vista agonistico e dialettico. Forse avrebbe meritato maggior sosteno dai compagni (specie Nocerino nel primo tempo): ma il Cassani di questo pomeriggio non aveva i mezzi fisici e mentali per imporre la sua legge. CARROZZIERI5 Imballato nei movimenti e troppo statico nellopposizione da contrapporre agli attacchi avversari. Milito è un osso già troppo duro di per sé: affrontarlo in maniera molle non aiuta certo a fare bella figura. Come nella ripresa, quando il principe lo scherza entrando indisturbato in area e poi andando alla conclusione contrata da Kjaer. In quel caso Moris riesce solo ad andare per le terre cercando vanamente il fischio dellarbitro. Ballardini comprende i suoi imbarazzi (specialmente fisici: noia muscolare alla coscia destra) e lo toglie anzi tempo. SAVINI (sost. Carrozzieri) 5 Entrare in corsa in una gara così deficitaria per la propria compagine non è certamente facile: lui inoltre, come a Roma, dimostra di non avere ancora una condizione brillante. Dovrebbe arginare le scorribande di Biava e Jankovic sulla destra: ma quello che riesce a fare è lasciare agio al serbo per entrare in area e mettere i brividi ad Amelia. KJAER6,5 Se non fosse per lui, Milito oggi farebbe tutto quello che gli passa per la mente. Il danese è lunico in grado di mettere un po di freno addosso al talento argentino. Riesce persino a fargli morire in gola lurlo per il 15esimo centro stagionale, grazie ad un provvidenziale intervento col corpo che stoppa il tiro dellavversario, ormai avviato ad entrare in porta. Non si perde mai danimo, lotta, sgomita. Manca di reattività, come tutti i compagni presenti nellarea piccola insieme a lui, sul tiro cross di Jankovic che serve il gol di Criscito. BOVO5,5 Inizia a sinistra, certificando la poca affidabilità attuale del neo-acquisto Savini. Inizia bene con buona propensione anche alle discese offensive. Poi però sale in cattedra, dal suo lato, Anthony Vanden Borre: il belga lo fa letteralmente ammattire e fra il finale di primo tempo e la prima parte della ripresa diventa il suo incubo peggiore, il più intraprendente del Genoa. Ballardini lo sposta al centro con lingresso di Savini: nel suo ruolo naturale ritrova la solita padronanza, ma anche lui compartecipa nel finale al mancato intervento sullassist di Jankovic per Criscito. NOCERINO5,5 Nel primo tempo si batte come un leone e appare più intraprendente in impostazione che nelle precedenti uscite. A lui certo non si può chiedere il lancio illuminante e la conclusione a rete: e infatti lui non regala simili giocate. Fuori Liverani, Ballardini gli ordina di fare il playmaker. Dovrebbe essere un ruolo a lui congeniale, ma finisce per sparire dal campo e diventa addirittura invisibile davanti a Juric quando, senza alcuna opposizione degna di nota da parte sua, il genoano avvia lazione che regala la rete della vittoria al Grifone. LIVERANI5 Il capitano è fuori fase. Ritmo più basso del solito, poche verticalizzazioni, passaggi fuori misura e, in copertura, eccessiva arrendevolezza sulle sortite avversarie. Probabilmente viene penalizzato dalla scarsa predisposizione della squadra ad alzare il baricentro e a distendersi efficacemente, nel primo tempo. Ma è chiaro che se Fabio si defila dal gioco più del dovuto si spegne la luce anche per i compagni. Esce sul finale di frazione per infortunio muscolare. MIGLIACCIO (sost. Liverani) 5,5 Tutto sommato un impatto positivo sulla gara, per intensità e corsa. Addirittura in propensione offensiva, Giulio confeziona il cross per il colpo di testa di Simplicio che nel secondo tempo mette i brividi a tutto Marassi. Poi però cala vistosamente (forse non in perfette condizioni dopo linfortunio patito mercoledì) e inizia a sbagliare anche i disimpegni più facili. BRESCIANO5 Moto a vuoto. Oggi veramente inefficace laustraliano, che non ha mai unaccelerazione degna di nota per tutta la gara. Lui è uno che difende palla sempre con caparbietà, che rincorre lavversario con instancabile tenacia: ma se a questo non aggiunge la precisione nei passaggi, il dribbling vincente per creare superiorità numerica, linserimento offensivo e il ribaltamento dellazione con la sua corsa diventa un giocatore inutile alla causa. SIMPLICIO6- Sotto tono. Nel primo tempo irriconoscibile. La squadra è certamente troppo schiacciata su se stessa e questo non aiuta il brasiliano a distendersi con la solita efficacia. Anche lui però cerca poco il fraseggio con Liverani ed è troppo lontano dallalter ego Bresciano. Prova nella ripresa a trovare un paio di volte il corridoio giusto lungo il quale servire le punte: ma non sempre con successo. Poi la fiammata del colpo di testa che Rubinho toglie letteralmente dalla rete. Sfortunato, ma la squadra forse oggi non avrebbe meritato tanta grazia. CAVANI5,5 Con il compagno di reparto soffre il gioco troppo arrendevole del Palermo. Palloni giocabili in fase offensiva pari praticamente allo zero. Lui si batte ma oggi è meno convinto e deciso che in altre occasioni. Con Levan non cè intesa e si vede: mai un duetto degno di nota nellarco della gara. Chissà cosa farebbe se avesse come punto di riferimento uno che fa reparto come Milito. MCHEDLIDZE5 Fisico e tecnica: questi due elementi ci sono e non si discutono. Il tocco è vellutato, la mole imponente. Ma ancora la malizia è quella che manca al giovanissimo georgiano (e non potrebbe essere altrimenti). Ecco spiegate le affermazioni di Ballardini sul fatto che il ragazzo abbia ancora molto da imparare. Con la Roma il suo impatto sulla gara era stato devastante. Oggi schierato dallinizio ha offerto una prestazione del tutto evanescente. Biava e Ferrari gli hanno chiuso ogni varco possibile. Ma anche Ballardini ci deve aver messo del suo. A un certo punto, nella fase centrale del match, Levan è letteralmente scomparso dal campo: forse era troppo impegnato a capire che posizione il tecnico gli avesse chiesto di tenere. GUANA (Sost. Mchedlidze) S.V. All. BALLARDINI5 Rispetto alle precedenti gare del Palermo in questo 2009, linvoluzione oggi è stata palese. Sembrava potesse essere annoverata fra i suoi colpi di genio la scelta di scendere in campo a Marassi con due punte e Simplicio a sostegno: finisce col rivelarsi una mossa inutile, visto che nelle intenzioni del tecnico la squadra non deve sbilanciarsi mai oltre il centrocampo con più di due, tre effettivi. Risultato. Le punte non cercano la profondità, i centrocampisti non le cercano e loro non ricevono rifornimenti. Eppure i primi dieci, quindici minuti sembravano raccontare una gara differente, il Genoa pareva in difficoltà: era la fase in cui probabilmente gli ordini del tecnico sul mantenimento delle posizioni non erano ancora pienamente entrati nella testa degli attaccanti (specie Mchedlidze). Nella ripresa, sotto una costante pressione genoana (spezzata solo dal lampo di testa di Simplicio, con unazione peraltro rivelatrice delle potenzialità di questo Palermo, quando decide di giocare dattacco), prova a stringere i cordoni della borsa mettendo prima Savini sulla fascia più debole (da dove poi comunque è arrivato il gol) e poi inserendo Guana per riproporre lalbero di Natale. Ma siamo sicuri che, contro un Genoa fortemente votato al gioco sugli esterni, non fosse quella la soluzione tattica migliore sin dallinizio? GENOA Rubinho 7,5; Biava 7, Ferrari 6,5, Bocchetti 6; Vanden Borre 7 (Palladino 6), Milanetto 5,5, Juric 7, Criscito 7,5; Jankovic 7, Milito 6,5, Sculli 6 (Olivera S.V.). All.Gasperini 7 Arbitro TREFOLONI 5,5
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